Abruzzo, salmonella nei fiumi. Tragica la situazione di depuratori e discariche

Discariche all’aria aperta, depuratori fuori norma e scarichi abusivi. E’ il quadro di un Abruzzo che si avvia al referendum del 17 aprile per decidere sulle trivellazioni nell’Adriatico, ma che i problemi maggiori sembra averli a suo interno. Una situazione drammatica quella riportata da ilfattoquotidiano.it in un articolo di Maurizio Di Fazio, da cui si evince che addirittura l’azienda che dovrebbe vigilare su quanto avviene, sia stata sanzionata di decine di migliaia di euro per scarichi inquinanti.

Salmonella ed altri agenti patogeni pericolosi per l’uomo, sono presenti nei nostri fiumi e nelle nostre acque. L’Arta (Agenzia Regionale Tutela Ambiente) tiene nascosti i dati sulla pericolosità della situazione, la Regione latita, la balneabilità estiva è a rischio e con essa il turismo e l’arrivo di visitors in una regione che un giorno vanta la qualità della vita e il giorno dopo una situazione ecologica disastrosa.

E’ il Forum abruzzese dei movimenti per l’acqua a gridare in nome del rispetto del territorio: “Ora basta. Vogliamo mari e fiumi puliti. Stop a nuove captazioni: i fiumi non possono tollerare altri prelievi. Semaforo verde per un programma straordinario di controllo e bonifica dai rifiuti delle aree golenali, e per l’utilizzo anche di droni per scoprire gli inquinatori. Maggiori fondi alla depurazione e per il rinnovo delle reti idriche colabrodo”.

Analizzando i dati resi noti dall’Arta nel 2014, gli ambientalisti hanno scoperto che “su 154 controlli per la ricerca di salmonella sulle acque superficiali, tra le province di Pescara, L’AquilaChieti, ben 73 sono risultati positivi, pari al 47% del totale”. L’ escherichia coli (che può provocare vomito, diarrea acuta, crampi addominali…) era al di sopra del tetto massimo consentito di 4 mila UFC/100 ml.

“Il record è quello di Fosso La Raffia vicino Capistrello e Avezzano, con una punta di 1.100.000 UFC/100 ml”.

L’Aca (Azienda Comprensoriale Acquedottistica) è l’ente che dovrebbe controllare e aiutare a vigilare, ma ha ricevuto 11 verbali di contestazione per scarichi reflui non autorizzati e per il superamento dei limiti di legge degli inquinanti fuoriusciti dagli scarichi.

Che non passi inosservato, l’Aca si finanzia con i soldi delle bollette dell’acqua.

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