Aielli, Costantino Di Natale: “La nostra forza è l’insieme”. Intervista allo storico dirigente gialloverde

La storia del calcio è fatta di cicli. Cicli infiniti, come il Milan dei fenomeni, che resteranno nella memoria degli inguaribili romantici. Cicli incompiuti, quelli che sembrano sempre pronti a decollare e poi, inspiegabilmente, devono cedere il passo: un po’ come l’Argentina di Messi. Cicli che, come il Brasile nel mondiale di casa, sono destinati paradossalmente a collassare sui propri miti. E poi, infine, come l’Ajax e il Barcellona, ci sono i cicli che cambiano definitivamente la storia. Eppure tra prodezze e storia, tra magia e sogni, la componente comune resta sempre la stessa: l’emozione. L’emozione del cambiamento. L’emozione di spingersi oltre. Oltre i propri limiti. Oltre il destino. Oltre la storia. Si…perché, checché ne dicano tutti, è sempre quello l’obiettivo più ambito da quando si ha abbastanza forza nelle gambe per calciare un pallone; è sempre quello fin da quando quella sfera di cuoio fa inspiegabilmente battere il cuore di un bambino: la storia! Quella che ascoltiamo e riusciamo a percepire dalle parole e dagli occhi di chi racconta. Quella che viviamo, testimoni, con la bramosia di poter, anche noi un giorno, tramandarla. Quella che, forse, se saremo fortunati, avremo l’onore e il coraggio di scrivere.

È in questo scenario, tra magia e realtà, che si inserisce la storia dell’ASD Aielli 2015. La data, il 2015, segna la rinascita, la storia appunto. Una storia fatta di vittorie, alcune importanti – come quella che al termine della stagione 2004/2005 sancì la vittoria del campionato di 1ª categoria – e sconfitte – come quella di dover assistere alla scomparsa del calcio nella propria comunità, circa mille abitanti, per circa 10 anni -. Dieci anni. Un periodo infinitamente lungo eppure infinitamente giusto. Giusto per meditare, per non commettere gli stessi errori. Giusto per risorgere dalle proprie ceneri. Giusto, appunto, per rinascere. E così l’Aielli sportiva trova nel 2015 la convinzione per poter ripartire da zero. Una stagione povera di risultati ma ricca di convinzioni. Una su tutte? Essere tornati. È proprio così che, giorno dopo giorno, con il duro lavoro, l’Aielli è riuscita nel proprio intento, tornare a dire la propria.

In questo campionato di 3ª categoria girone B, dopo una partenza non proprio ottimale, lentamente, la squadra è riuscita a creare un proprio equilibrio. Un equilibrio che, partita dopo partita, ha condotto i ragazzi, guidati dall’esperto Drazen Pejanovic, alla conquista anticipata dell’obiettivo stagionale: i playoff. Domani, nell’atto finale del torneo contro Lo Schioppo – già detentore del campionato – i gialloverdi hanno la possibilità di conquistare la 2ª posizione in classifica. Piazzamento che, a conti fatti, vorrebbe dire disporre di 2 risultati su 3 negli spareggi.
In esclusiva, ai nostri microfoni, a raccontarci le emozioni di questo preciso ciclo storico-calcistico aiellese, anima della rinascita, Costantino Di Natale.

 

Costantino, il calcio, soprattutto in una piccola comunità come Aielli, svolge funzioni molto più importanti che il mero sport. È sinonimo, di aggregazione, di sociale. Dopo circa 10 anni di astinenza, la rinascita dello scorso anno importante per gettare le basi future. Poi, quest’anno, la consacrazione. Quante emozioni si nascondono dietro tutto questo?

Emozioni poche in realtà. Il fatto è che vogliamo restare con i piedi per terra. Sono convinto che una comunità come Aielli abbia bisogno dello sport come base di aggregazione sociale. Dopo tanti anni di assenza era davvero giunto il momento di tornare. In un anno siamo cresciuti sia in campo che fuori. Siamo tornati ad essere una realtà e questo ci rende felici. Però non possiamo fermarci proprio ora! Bisogna guardare avanti. Con il Presidente dell’FCD Cerchio – Stefano Di Domenico – abbiamo in mente di formare, coadiuvati dall’esperienza e dalla professionalità della società calcistica celanese, una scuola calcio per i bambini di Aielli e Cerchio. Speriamo che, già dalla prossima stagione agonistica, tutto possa andare in porto.

dirigenti asd aielli

 

Facciamo un piccolo passo indietro. Il 9 ottobre, il derby di inizio stagione. La prima sconfitta, in un match così sentito, probabilmente ha smosso qualcosa dentro di voi. Da quel giorno l’Aielli ha mutato faccia. Quanto, secondo la tua esperienza, può crescere ancora questo gruppo? Quanto ha ancora da far vedere?

Quel derby sicuramente è arrivato troppo presto. La squadra, in quell’occasione, non ha espresso al meglio le proprie potenzialità. Non è riuscita a far vedere ciò che normalmente è in grado di fare. Sicuramente quella sconfitta ha insegnato qualcosa ai ragazzi. Siamo stati bravi a tramutare quell’episodio in energia positiva. Ho visto la squadra unirsi sempre di più, partita dopo partita. Ogni domenica abbiamo imparato qualcosa. Sono sicuro che continueremo così.

 

I playoff erano l’obiettivo stagionale. Tornare tra le grandi del panorama calcistico marsicano. Il primo step è in cassaforte. È ora? Quanto vi spaventa la lotteria dei playoff? E quanto – invece – vi galvanizza?

Volevamo sicuramente disputare un campionato migliore rispetto allo scorso anno. Sapevamo di poterci riuscire e così è stato. I playoff, come dici bene tu, sono una lotteria. Retorica a parte siamo convinti di poter giocare ad armi pari con tutte le compagini che andremo ad affrontare. Naturalmente, una volta conosciuta la nostra avversaria, avremo modo di prepararci al meglio. Per il resto, naturalmente, conta molto l’approccio alla gara. Ci toccherà, dunque, vivere alla giornata. Partita dopo partita. Per quanto riguarda la possibilità di tornare ai vertici del calcio locale…beh, sono sincero, non ci pensiamo molto. Anche in quest’ottica, sarò ripetitivo, viviamo alla giornata. Questo, dal mio punto di vista, è il giusto atteggiamento. Ciò che ci preme più di tutto è goderci la magnifica realtà che, memori degli errori del passato, siamo riusciti a creare.

 

A proposito di vivere alla giornata, domenica va in scena l’atto conclusivo. Vincere con Lo Schioppo, ormai detentore del torneo – se i cugini cerchiesi dovessero fare risultato contro il Pero dei Santi – potrebbe proiettarvi direttamente al secondo posto. Seconda posizione che varrebbe a dire disporre poi di 3 risultati su 3. Ecco, quanto sarebbe importante presentarvi agli spareggi con questo piazzamento

Sicuramente sarebbe importante. Godremmo tra le altre cose del privilegio di poter giocare in casa… Mi hai riportato alla mente dei ricordi di qualche anno fa. Era il 1978 e il pareggio esterno tra Aielli e Ortucchio consegnò il campionato nelle mani del Cerchio. Sarebbe bello che la storia, anche se a ruoli invertiti, si ripetesse. Prima di tutto però dobbiamo contare su noi stessi. Siamo carichi e soprattutto non abbiamo pressioni.

 

I tifosi, non ci stanchiamo mai di dirlo, sono l’arma in più! L’Aielli, soprattutto al Maccallini, ha dalla sua il vantaggio di disporre di una tifoseria davvero calda. Quanto sono stati importanti finora e quanto pensi possano essere determinati in ottica playoff?

Devo dire che i tifosi ci seguono sia qui al Maccallini che in trasferta. Aver riportato il calcio in una piccola comunità come Aielli è importante proprio per questo. La mia idea di aggregazione e di sociale è proprio questa. È nata un’unione particolare. Tifosi e tifose sono la nostra forza aggiunta! Non ci stancheremo mai di ringraziarli e speriamo che essi possano essere la nostra arma in più in questa ultima fase di campionato!

 

Voglio chiederti – in conclusione – qual è stata, secondo Costantino Di Natale, l’arma in più di quest’Aielli?

Beh l’arma in più è di sicuro tutto l’insieme. Parto dai giocatori che sono stati, sin qui, sicuramente all’altezza della situazione. Bravi, soprattutto per chi ha giocato in altri campionati, a calarsi nella categoria. Sicuramente, poi, la fortuna di avere un grande allenatore come mister Pejanovic ha dato un grosso apporto alla causa. Insomma, in definitiva, credo che la risposta più giusta da dare sia…il gruppo! Se c’è qualcosa che ci ha caratterizzato più di tutto è stata l’unione, societaria e dei ragazzi. Siamo riusciti a costruire una famiglia e questo, al di là di tutto, è di sicuro la vittoria più grande.

asd aielli 2015

 

Aver creato una famiglia, un gruppo, questo è il segreto dell’ASD Aielli 2015. Un gruppo che vuole stare insieme. Un gruppo che guarda al presente senza pretese e senza l’ansia del futuro. Un gruppo capace di crescere gara dopo gara. Un gruppo che, dopo anni di astinenza, ha già dato vita a un proprio ciclo. Un ciclo che probabilmente non sarà infinito ma avrà gettato le basi per un futuro vittorioso. Un futuro che avrà il coraggio di abbattere il passato e scrivere un nuovo capitolo di storia. Un capitolo di storia per chi ha il coraggio di viverla. Un capitolo di storia per chi, inconsapevolmente, la sta già scrivendo. Un capitolo di storia per chi avrà l’onore di raccontarla. Un capitolo di storia che ha già il proprio grido di battaglia, e allora… #GoBarracos!

 

Alex Amiconi

 

Fonte MarsicaSportiva.it

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