Felicia Mazzocchi su trasporti, parentopoli avezzanese e prossime elezioni. L'intervista

Le Elezioni Amministrative 2017 di Avezzano sono alle porte ed uno degli attori principali, coinvolti direttamente o meno, sarà sicuramente la Consigliera Provinciale Felicia Mazzocchi, alla quale abbiamo rivolto alcune domande.

Signora Mazzocchi, cosa ne pensa dell’unione dei sindaci della Marsica orientale per arrestare il depotenziamento della fermata di Celano? In generale come potrebbe essere implementato il sistema dei trasporti per collegare la Marsica a Roma e Pescara?

Mi occorre fare una nota polemica, in quanto il tanto decantato Progetto Marsica messo su dal sindaco Di Pangrazio non esiste esiste e lo stesso sindaco non è neanche furbo perché dovrebbe sposare le cause giuste di altri sindaci, in quanto Avezzano dovrebbe avere il ruolo di capo stipite tra i comuni che appartengono al nostro territorio. Ammiro l’iniziativa di Santilli che ha radunato i sindaci, la partecipazione c’è stata, il pendolarismo purtroppo non morirà a breve ma sarà sempre incrementato nei prossimi anni per la crescente decentralità del lavoro, colpa anche delle decisioni di un altro Di Pangrazio che ha tolto dei servizi ad Avezzano per spostarli a L’Aquila.

Ammiro la forza di questo territorio che vuole risolvere i problemi dei cittadini, i sindaci conoscono i problemi dei loro compaesani e cercano giustamente di risolverli. Io ho purtroppo un ruolo depotenziato come consigliere provinciale e tutto questo mi lascia in difficoltà, perplessa, ma se c’è una battaglia politica da condurre io sicuramente ci sarò. La sede opportuna comunque è la Regione ed io ho già detto in più occasioni che i 5 miliardi inizialmente previsti per cambiare la direttrice autostradale del progetto Toto, sarebbero potuti essere destinati per rivedere il sistema ferroviario, quindi che quei soldi potessero essere attenzionati mettendo al centro le ferrovie che necessitano di assoluta manutenzione, si veda il tratto che da Collarmele ci porta alla Valle Peligna.

Negli ultimi giorni si parla molto di parentopoli ad Avezzano, soprattutto dopo le ultime nomine al Patto Territoriale. Cosa pensa in merito?

La cosa la trovo disgustosa, purtroppo devo rimetterci sempre dentro il comune di Avezzano. Ho partecipato alle assemblee di approvazione dei bilanci del Patto, come consigliera provinciale, ed ho constatato l’inettitudine e l’incapacità dell’Amministrazione di Avezzano che non è stata in grado di accaparrarsi 2 milioni di euro, che sono stati dati poi a Carsoli, per un ritardo di consegna della documentazione prevista.

La Provincia è socio del patto e in questo ambito ho assistito al naufragare di una possibilità del Comune di reperire soldi. Poi c’è la cecità dell’Amministrazione che ha persistito nel mirare alla presidenza del Patto, occasione in cui si aggrediva sempre per conto del Comune il presidente Loreto Ruscio, persona distante dalle mie posizioni ma sicuramente corretta, la quale poteva portare qualcosa di buono al territorio. E’ stato tolto dal trono Ruscio con una sveltina bulgara in cui il Comune ha tirato fuori l’asso nella manica, d’accordo evidentemente anche con il mio ente dove siedo nei banchi della minoranza. Conosco il nuovo presidente, lo ammiro, lo conosco, ha capacità e competenza ma ha 29 anni ed è il figlio del presidente della Pro Loco di Avezzano. Io, da genitore, avrei evitato di far nominare mio figlio a quell’età in un posto del genere, ma non per incapacità, bensì perché tutto questo gioco va a sporcare un ragazzo che a 29 anni dovrebbe fare un percorso diverso, guadagnarsi le nomine, non vedersele piovere dall’alto politicamente.

Manca ormai poco alle Amministrative del 2017. Sa dirci che ruolo ricoprirà?

Ancora non mi definisco in nessun ruolo, mi sollecitano da più parti, anche per candidarmi in posizioni importanti. Ho a mente mia un progetto per questa città, ma in quale posizione verrà collocato il mio spirito di servizio ancora non è precisato, è ancora tutto prematuro. Molti hanno fretta ma a mio avviso ci vuole calma e riflessione, perché tutti coloro che sono in campo hanno tutti più o meno a che fare con l’uscente sindaco Di Pangrazio. Io non ne ho mai avuto a che fare, non ne ammiro le modalità di comportamento nel senso amministrativo del temine, quindi al momento mi distacco un po’ da questa realtà, poi si vedrà.

 

D.D.N.

 

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