GIORNATA DELLA MEMORIA: GLI ORRORI DEL PASSATO E LE MINACCE DEL PRESENTE

 

Ricorre oggi, mercoledì 27 gennaio, l’anniversario della liberazione dei superstiti del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta nel 1945 ad opera delle truppe sovietiche.

Da quel giorno e da quelli che seguirono, l’Europa ed il mondo intero sono stati costretti a fare i conti con l’orrore e l’assurdità, e con una verità storica che ancora oggi qualcuno inspiegabilmente nega.

Oggi si ricorda la Shoah, il termine ebraico che nella Bibbia evoca una “tempesta devastante” e che ben esprime l’idea di un progetto sistematico di distruzione e di violazione dei diritti umani messo in piedi con precisione e lucidità nei confronti del popolo ebraico.

Lo sterminio che tra il 1939 ed il 1945 portò all’uccisione di 6 milioni di Ebrei non è piovuto di certo dal cielo: iniziò con il lungo processo di emarginazione degli Ebrei dalla società tedesca e da quella di altri paesi europei, come il nostro.

Dai “Protocolli dei Savi di Sion”, dalle persecuzioni in tutto l’800, dal “Mein Kampf” di Hitler, dalle Leggi di Norimberga che prevedevano il boicottaggio economico e l’esclusione sociale dei cittadini ebrei, dalla notte dei cristalli del ’38 in cui negozi e sinagoghe vennero devastati, dai ghetti in tutta Europa ai campi di sterminio il passo fu breve.

La stessa Europa che attualmente si scopre debole di fronte alla minaccia del terrorismo e al tema dell’immigrazione, come ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando dei tanti focolai di nazionalismo che oggi si accendono sotto la pressione dei flussi migratori.

Il Capo dello Stato ha ricordato le tante vittime della follia nazista anche in Italia, che si arrese alla pazzia  delle leggi razziali, ma anche i tanti “giusti” che hanno salvato molti Ebrei in Italia.

E se Auschwitz ci rappresenta di quali orrori è capace l’uomo, non bisogna sottovalutare l’odio e il fanatismo dei nostri tempi, come ha rammentato Mattarella, citando altre forme non meno gravi di discriminazione e di intolleranza, che spesso si diffondono attraverso il web.

 

Claudia D’Orefice

 

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