Pescara protagonista del programma nazionale RAEE@Scuola IV Edizione. Parte il progetto di sensibilizzazione ambientale rivolto ai ragazzi di IV e V elementare e I, II, III media

Il Comune di Pescara, insieme ad altri 50 comuni italiani, parteciperà quest’anno alla quarta edizione di RAEE@scuola, un progetto nazionale di comunicazione ed educazione ambientale volto a insegnare agli studenti delle scuole primarie (classi IV e V) e medie come gestire e smaltire correttamente i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). I ragazzi saranno protagonisti di un programma che unirà alle attività di informazione sui RAEE anche una vera e propria attività di raccolta delle Piccole Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (PAED) nelle scuole, realizzata con il supporto operativo di Attiva Spa. L’iniziativa è promossa dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), dal Centro di Coordinamento Raee (CdC RAEE) ed è curata da Ancitel Energia e Ambiente.  Il concorso avrà una durata di tre settimane e prenderà avvio lunedì 15 febbraio 2016. Oggi la presentazione dell’iniziativa con il Sindaco della Città di Pescara, avv. Marco Alessandrini,             la Referente Ancitel Progetto RAEE@scuola, Viviana Solari, l’Assessora all’Igiene urbana della Città di Pescara, Paola Marchegiani,  il Direttore dell’azienda municipale Attiva SpA, Massimo Del Bianco

 

“Si tratta di una campagna di sensibilizzazione, ma anche di azione – afferma l’assessora all’Igiene Urbana Paola Marchegiani – I rifiuti tecnologici rappresentano un problema per l’ambiente, con questo progetto non soltanto puntiamo a fare informazione, ma anche raccolta, portanto degli appositi contenitori che Attiva provvederà a smaltire una volta riempiti e coinvolgendo sia i ragazzi, che le famiglie. A tale proposito rivolgo il mio grazie alle scuole che hanno aderito a questa importante sfida di educazione ambientale e informazione su questo particolare capitolo dei rifiuti e mi auguro che da Pescara con le tre settimane di raccolta possa partire un messaggio forte per tutta l’Italia. Una sfida che non si esaurirà con la chiusura del progetto, ma andrà oltre: è nostra intenzione lasciare nelle scuole i raccoglitori di rifiuti Raee, perché questo cammino prosegua ”.

 

“E’ iniziato 4 anni fa il progetto di sensibilizzazione ambientale. Ogni italiano – ha spiegato Viviana Solari, Consigliere Nazionale ANCI e Project Manager progetto RAEE@scuola – produce ogni anno in media 14,7 kg di RAEE; di questi solo poco più di 4 kg pro-capite, pari a circa il 30% dell’immesso sul mercato, viene correttamente raccolto e avviato al recupero. Dal 2016 si dovrà raccogliere il 45% dell’immesso sul mercato, per poi passare al 65% nel 2019: un obiettivo importante da raggiungere attraverso un’importante opera di educazione ambientale. Gettare i RAEE in un cassonetto della raccolta indifferenziata non solo è uno spreco perché si rinuncia al recupero di materie prime importanti (ferro, alluminio, rame, plastica) e metalli preziosi (oro, argento, rame) che sono riutilizzabili nei cicli produttivi, ma anche un costo per la collettività e un gesto dannoso per l’ecosistema: questi prodotti sono composti anche da sostanze inquinanti (come i clorofluorocarburi) e tossiche (come il mercurio) altamente nocive per l’uomo e per l’ambiente”.

 

“Come Attiva siamo felicissimi di essere coinvolti nel progetto – aggiunge il manager Massimo Del Bianco – Fra le varie attività comprese c’è quella di sostegno alle scuole che costituisce un valore importante. Ci auguriamo di venire a svuotare spesso il contenitore per il recupero delle attrezzature elettriche ed elettroniche che forniremo, perché gran parte di questi rifiuti non viene intercettato e finisce nei cassonetti e dunque in discarica. Finalmente si avvia un progetto scorretto di gestione di tali rifiuti. Per tre settimane monitoreremo i risultati e abbiamo anche la segreta speranza che una quantità di questa tipologia possa incrementarsi nel futuro, grazie all’attenzione dimostrata per il problema e alla possibilità di sensibilizzare genitori e parenti. E’ un invito alle buone pratiche perché non basta che il 51 per cento dei cittadini faccia politica ambientale, serve la totalità per cambiare in meglio le abitudini di tutti”.

 

“Essendo una scuola aperta come dovrebbe essere in questi tempi di passaggio cerchiamo insieme alla buona educazione anche di essere aperti al mondo in modo intelligente e interattivo – così la dirigente del Comprensivo 8 Annarita Bini presente con una classe della media Tinozzi in conferenza – Un cammino virtuoso in cui vogliamo coinvolgere i ragazzi prima di tutto, ma in cui vogliamo vedere operare soprattutto i genitori”.

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