Santa Croce, prosegue il braccio di ferro allo stabilimento di Canistro

Gli operai continuano la loro protesta all’esterno dello stabilimento, Lolli cerca la mediazione.

C’è tanta rabbia nelle parole dei lavoratori dello stabilimento Santa Croce di Canistro, i quali adesso rischiano di veder chiuso lo stabilimento che dà loro lavoro da molti anni e che per alcuni è l’unica fonte di sostentamento della propria famiglia. Camillo Colella, l’imprenditore a capo della società, continua il suo tira e molla con la Regione e con le istituzioni locali. Il Sindaco di Canistro Angelo Di Paolo ha dichiarato che “Colella può pensare ciò che vuole, alla fine saranno le leggi a dettare le regole”. La Regione Abruzzo ha revocato la concessione a Colella ed ha avviato un bando per l’affidamento della stessa per lo sfruttamento dell’acqua della sorgente Sponga. La speranza è che, qualora Colella non dovesse vincerlo, egli ceda marchio e stabilimento al nuovo gestore, salvando i posti di lavoro dei tanti, soprattutto rovetani, che lavorano nello stabilimento abruzzese.

Il vice presidente della Regione Giovanni Lolli si dice fiducioso perché “l’azienda si è dimostrata disponibile. Un atteggiamento che ho apprezzato e che considero un segnale positivo di apertura”, aggiungendo che “se non ci saranno imprevisti, in teoria è possibile chiudere per dicembre e ipotizzare la ripresa dell’attività, con il nuovo concessionario, già agli inizi del 2017”.

Nella peggiore delle ipotesi, ossia quella che Colella non vinca il bando e non voglia cedere il marchio, c’è la possibilità di costruire un nuovo impianto in una nuova area, già individuata. Ciò allungherebbe i tempi, ma resta comunque una opzione percorribile.

Redazione ilfaro24.it

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