202° annuale della fondazione dell’Arma dei Carabinieri

La ricorrenza festeggiata nella Caserma “REBEGGIANI” Chieti

Nella serata di lunedì 6 giungo i Carabinieri d’Abruzzo celebreranno, con una cerimonia regionale che si svolgerà nella Caserma REBEGGIANI di Chieti, il loro 202° Annuale di Fondazione.

L’Arma dei Carabinieri nasce il 13 Luglio 1814 con le “Regie Patenti” del Re Vittorio Emanuele I che, nella riorganizzazione del Regno di Sardegna, decide di costituire un corpo di militari scelti “per buona condotta e saviezza” al fine di assicurare, la difesa dello Stato, la  tutela della pubblica tranquillità e l’osservanza delle leggi. Dopo l’Unità d’Italia, il 24 gennaio 1861 viene costituita da Re Vittorio Emanuele II l’8° Legione Carabinieri di Chieti, articolata su 2 Divisioni, Chieti e L’Aquila, 4 quattro Compagnie, 5 Luogotenenze e ben 89 Stazioni, composte da carabinieri a piedi ed a cavallo. L’Ottava Legione viene soppressa nel 1868 e ricostituita, sempre a Chieti, nel 1919, subito dopo il primo conflitto mondiale. Soppressa di nuovo nel 1927, verrà definitivamente istituita l’11 Giugno 1944 e destinata ad occupare l’attuale sede di Via Madonna degli Angeli, realizzata pochi anni prima per la disciolta Legione della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, fino a diventare, ai giorni nostri, un Comando Legione, al comando di un Generale di Brigata, articolato su 4 Comandi Provinciali, Chieti, Pescara, Teramo e L’Aquila, 17 Comandi Compagnia e 162 Stazioni.

Nei primi anni di vita della Legione di Chieti cadono in operazioni di contrasto al brigantaggio 4 carabinieri: Cosimo Degli Innocenti della Stazione di Scanno, decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare, Giuseppe De Angelis della Stazione di Guardiagrele, decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare, Settimio Matteini della Stazione di San Buono e il Vice Brigadiere Eusebio Crivelli della Stazione di Pescocostanzo. Il 12 settembre 1943 una Compagnia di paracadutisti tedeschi libera Mussolini, imprigionato a Campo Imperatore, sul Gran Sasso. Durante la discesa a valle i tedeschi si imbattono in una pattuglia di Carabinieri della Stazione di Assergi che, nell’intimare loro di abbassare le armi ed indentificarsi, vengono raggiunti dalle raffiche delle mitragliatrici. Nell’azione muore il giovane Carabiniere Giovanni Natale.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 e l’occupazione del territorio italiano da parte delle truppe tedesche, il Capitano Ettore Bianco, comandante della Compagnia di Teramo, raccoglie attorno a se oltre millecinquecento uomini fra militari in servizio, cittadini volontari e soldati alleati ex prigionieri del campo di Tossicia. Il 25 settembre 1943, in località Bosco Martese, sui Monti della Laga, la neonata formazione partigiana viene attaccata da un Battaglione tedesco che, dopo diverse ore di combattimento, viene sconfitto. Il Capitano dei Carabinieri Ettore Bianco, successivamente decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare, conduce dunque in Abruzzo la prima battaglia in campo aperto della Resistenza, gettando così il seme della lotta partigiana e riaffermando l’importante ruolo svolto dalle Forze armate nella Resistenza nazionale e gli stretti rapporti fra militari e  popolazione.

Oggi è ancora questa l’essenza dell’Arma dei Carabinieri.  I suoi riferimenti ideali e morali guidano la sua azione in ogni campo – addestrativo, operativo e gestionale – e sono garanzia di professionalità, adeguatezza, serenità, coesione morale, tensione ideale e spirito di corpo; un’Istituzione moderna, efficiente e apprezzata anche in ambito internazionale. I Carabinieri, insieme alle altre Forze Armate, partecipano sotto egida ONU, UE, NATO o nell’ambito di coalizioni multinazionali, a 13 missioni internazionali essendo presente in 8 diversi teatri di crisi (Kosovo, Libano, Palestina, Mali, Iraq/Kuwait, Afghanistan, Gibuti e Somalia) con circa 420 Carabinieri tra cui eccelle il ruolo nella preparazione e formazione di personale di altre Forze di polizia.

Nel territorio nazionale la sua efficienza si esprime nei diversi settori d’intervento attraverso un modello operativo imperniato sulla “prossimità” e fondato sul ruolo delle oltre 4.600 Stazioni, di cui 162 in Abruzzo,   che rappresentano sicuri riferimenti per la collettività, a tutela della libertà e della convivenza civile. La loro missione e quella di garantire la prevenzione e il contrasto dei reati, assicurando la necessaria presenza sul territorio, promuovendo quella vicinanza a quella partecipazione alla vita della comunità che è significativamente racchiusa nell’espressione “Arma della gente”, oltre al prioritario il contrasto alla criminalità comune e organizzata, attraverso la disarticolazione dei sodalizi, la cattura dei latitanti e la sottrazione dei patrimoni illecitamente accumulati, e al terrorismo.

In Abruzzo le condizioni dell’ordine e della sicurezza pubblica sono oggettivamente buone. L’Attività di contrasto dell’Arma, come delle altre forze di polizia, beneficia dell’indole di una popolazione tradizionalmente e culturalmente vicina alle Istituzioni ed incline a denunciare eventuali tentativi di inquinamento criminale del tessuto socio-economico, rifiutando sistematicamente la convivenza con sodalizi criminali di tipo associativo, grazie anche alla componente specializzata della Sezione Anticrimine di l’Aquila. I livelli di sicurezza reale e percepita, sebbene non sempre sovrapponibili, rivelano una costante e progressiva diminuzione dei reati[1] con una conseguente diminuzione degli arresti ad eccezione dell’area teramana, cui si contrappone un sensibile incremento delle persone denunciate in stato di libertà.

L’attività preventiva di controllo del territorio è svolta dai reparti dipendenti con oltre 103.000 servizi di pattuglie e perlustrazioni, alle quali si aggiungono le attività delle componenti investigative e dei reparti speciali quali il Nucleo Antisofisticazione e Sanità, il Nucleo Operativo Ecologico ed i Nuclei Ispettorato del Lavoro presenti in tutte le province, nonché il nuovo costituito Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale.

I reati contro il patrimonio, che alimentano il senso di insicurezza e l’allarme sociale, sono leggermente diminuiti nell’ultimo anno[2], compresi i furti in abitazione, aumentati leggermente solo nelle aree e nelle periferie delle grandi città e spesso risultati opera di pregiudicati provenienti da altre regioni quali PUGLIA, CAMPANIA e LAZIO .

Dato significativo, tuttavia, è l’aumento dei reati di violenza intra-familiare ed a sfondo sessuale, che ha indotto l’Arma ad una iniziativa congiunta con l’Associazione SOROPTIMIST INTERNATIONAL per la prossima realizzazione, in alcuni comandi di Compagnia, della “Stanza tutta per sé ”, un locale riservato, dedicato a raccogliere il disagio ed a sostenere chi subisce violenza in una fase preliminare alla denuncia. Da segnalare, infine, l’azione di prevenzione al consumo di sostanze stupefacenti nelle scuole, rilevato nelle recente campagna di controlli realizzata dall’Arma dei Carabinieri d’intesa con i dirigenti scolastici che, in tutta la Regione, ha interessato 54 Istituti ed oltre 1.800 studenti.

[1] dai 52.672 delitti verificatisi nel periodo giu 2014 – giu 2015, si è sceso ai 44.307 dell’ultimo anno, per 36.652 dei quali ha proceduto l’Arma dei Carabinieri  

[2] da 27.461 furti nel 2015 a 22752 nel 2016 ; rapine : da 423 a 315 ; estorsioni : da 249 a 195 .

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