A PESCARA OGNI GIORNO MIGLIAIA DI METRI CUBI DI ACQUA DISPERSI, LA DENUNCIA DI ANTONELLI

“Migliaia e migliaia di metri cubi di acqua potabile dispersi da giorni per la rottura delle condotte e l’Aca che, nonostante le regolari e ripetute segnalazioni dei cittadini, è completamente assente: impossibile parlare con un operatore al call center, costantemente muto, nessuna risposta alle mail di servizio, e l’acqua continua a sgorgare incessantemente. È la situazione a dir poco vergognosa che si sta verificando a Pescara, in Strada del Palazzo, nella zona nord della città, come pure in via Barnabei, a Porta Nuova, e alla quale, francamente, non riusciamo a trovare una valida giustificazione. A questo punto giriamo la problematica al sindaco Alessandrini, sostenitore dell’attuale governance di Aca, ricordandogli che, in caso di inadempienza da parte dell’Azienda acquedottistica, è compito del Comune intervenire per poi recuperare le somme spese rivalendosi su Aca, al fine di ripristinare uno stato di piena sicurezza delle nostre strade”. Lo ha denunciato il capogruppo di Forza Italia al Comune di Pescara Marcello Antonelli facendosi portavoce dell’istanza di diversi cittadini.

“Negli ultimi giorni le telefonate dei cittadini si sono quintuplicate, a testimoniare che la problematica sta assumendo dimensioni importanti – ha sottolineato il Capogruppo Antonelli -. Abbiamo cominciato qualche giorno fa con la perdita idrica registrata in Strada del Palazzo, zona nord ovest della città, dove i residenti hanno documentato una grossa rottura lungo la carreggiata da cui fuoriesce acqua potabile, segno evidente di un guasto della condotta sottostante, spesso causata dal transito di mezzi pesanti. I cittadini ha regolarmente segnalato la problematica ad Aca, non senza difficoltà visto che il call center è praticamente muto, e si sono dovuti improvvisare investigatori per rintracciare un qualunque numero cui rivolgere la propria segnalazione, girata poi anche via mail, ma restando senza risposta. A fronte della denuncia Aca non è mai intervenuta, e intanto la rottura continua a ingigantirsi e quello che era un rivolo d’acqua si sta ora trasformando in un fiumiciattolo, con una dispersione inaccettabile di migliaia di metri cubi d’acqua potabile che pagano i pescaresi. Non solo: com’era ovvio accadesse, più acqua esce dalla strada, meno acqua arriva nelle case della zona che stanno registrando, tutte, una riduzione della pressione nei rubinetti. Ma non basta perché nel frattempo lo stesso bubbone è scoppiato a Porta Nuova, in via Felice Barnabei, una traversa che collega via Mezzanotte con il lungomare Cristoforo Colombo: anche in questo caso una rottura della condotta idrica che trasporta acqua potabile, anche in questo caso nessun intervento da parte di Aca per ripristinare la condotta danneggiata, ma anche per garantire le opportune condizioni di sicurezza di pedoni, automobilisti, ciclisti e scooteristi. A questo punto non comprendiamo come tutto questo sia possibile – ha insistito il Capogruppo Antonelli -: Aca ha tra i propri compiti la manutenzione specifica ordinaria e straordinaria delle condotte cittadine di acqua potabile e una tale inerzia non è comprensibile. Non è comprensibile che nessuno risponda a una linea telefonica istituita per tali segnalazioni, non è possibile che dopo giorni e giorni di avvisi, nessun dipendente Aca si affacci nelle zone interessate per verificare i danni denunciati e predisporre le riparazioni. È chiaro che qualcosa nel meccanismo si è inceppato e vogliamo capire cosa: a fronte dell’immobilismo di Aca è compito specifico del sindaco Alessandrini provvedere personalmente, con i propri operai o con ditte incaricate, agli interventi di riparazione, ma al tempo stesso ha il dovere di interpellare istituzionalmente e formalmente Aca per capire perché non impieghi le proprie squadre per tali interventi che hanno un carattere di assoluta urgenza. Il sospetto concreto è che Aca abbia problemi nell’organizzare gli interventi di manutenzione e nello schierare le proprie squadre, ora però dobbiamo capire se si tratta di un problema di carattere finanziario, gravissimo eventualmente per una società che vive in regime di concordato, o di risorse umane. Sicuramente tali episodi si aggiungono alle figuracce rimediate di recente da Aca per l’inquinamento misterioso delle fontanine pubbliche e di alcune utenze domestiche”.

 

 

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