Abruzzo, aiuti legge 181/89 estesi anche alle zone colpite dal sisma

Per accelerare il rilancio del sistema produttivo nei territori colpiti dal sisma del 2016 e 2017, il Ministero dello Sviluppo economico con decreto 22 dicembre 2016, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 3 febbraio u.s., ha esteso ai Comuni terremotati il regime di aiuto di cui alla legge 181/89.

L’elenco nazionale dei territori candidati alle agevolazioni previste per le aree di crisi industriale non complessa era stato reso noto nei mesi scorsi.

Le imprese costituite in società di capitali, comprese le società cooperative e le società consortili, localizzate nei Comuni di cui all’elenco allegato al decreto MISE possono accedere alle agevolazioni per il finanziamento di programmi di investimento produttivo o per la tutela ambientale, iniziative imprenditoriali per rivitalizzare il sistema economico locale e creare nuova occupazione, attraverso progetti di ampliamento, ristrutturazione e delocalizzazione.

La legge sostiene investimenti per realizzare nuove unità produttive o interventi su unità produttive esistenti, che creino nuovi posti di lavoro, con:

  • partecipazioni di minoranza nel capitale sociale di aziende economicamente e finanziariamente sane
  • contributo a fondo perduto
  • mutuo agevolato

Gli incentivi, lo ricordiamo, sono stati riavviati con la pubblicazione del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 9 giugno 2015, con importanti novità:

  • ora sono finanziabili anche i programmi di investimento per la tutela ambientale, il turismo e i progetti di innovazione organizzativa
  • la partecipazione al capitale sociale da parte di Invitalia non è più obbligatoria

L’incentivo, come detto, è rivolto alle imprese costituite in società di capitali, comprese le società cooperative e le società consortili.

Invitalia valuta i progetti, eroga le agevolazioni e monitora l’avanzamento dei programmi di investimento.

Nel frattempo, a Bruxelles, il Parlamento europeo si prepara ad approvare la proposta della Commissione Ue che permetterebbe di finanziare gli interventi di ricostruzione nelle aree terremotate con risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) fino al 100% dei costi, senza necessità di cofinanziamento da parte dell’Italia. Il via libera potrebbe arrivare a marzo. Tale modifica permetterebbe all’Italia, inoltre, di destinare alle zone colpite dagli eventi sismici anche parte degli 1,6 miliardi di fondi europei extra che riceverà grazie al riesame delle dotazioni della Politica di Coesione.

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, intanto, sta lavorando con il capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, il presidente Anas Gianni Armani e i presidenti delle Regioni Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche ad un Piano di viabilità per le zone colpite dal sisma, con l’obiettivo di riparare con procedure semplificare quanto distrutto dal terremoto, ma anche di progettare interventi strategici su collegamenti che possano contribuire allo sviluppo delle aree.

 

Fonte Abruzzosviluppo.it

About Redazione - Il Faro 24