Abruzzo, Mercante (M5S) su autorizzazione uso potabilizzatore Montorio al Vomano

LA REGIONE AUTORIZZA L’APPROVVIGIONAMENTO DAL POTABILIZZATORE DI MONTORIO AL VOMANO, MERCANTE: “PARADOSSALE CHE SI DEBBA CONVIVERE SEMPRE CON L’EMERGENZA”.

 

“Altro che bene primario ed essenziale: l’acqua sembra essere per questo Governo regionale e per la Ruzzo reti un problema insolubile visto che ci troviamo da mesi e mesi in situazione di emergenza continua.  L’ultima solo pochi giorni fa, visto che il 26 giugno  la Giunta regionale ha autorizzato l’approvvigionamento idrico dal potabilizzatore di Montorio al Vomano”. Queste le parole del Capogruppo M5S in Regione, Riccardo Mercante, che ha così proseguito: “La cosa paradossale è che il prelievo di acqua dalle condotte di Venaquila dovrebbe essere consentito solo in caso di carenza od emergenza idrica che si verifichi nel sistema acquedottistico del Ruzzo mentre nella delibera di Giunta leggiamo addirittura che l’autorizzazione è stata concessa fino al 31 dicembre 2018. Ed ancora più paradossale che in una Regione come la nostra, che dispone di una sorgente, come quella del Gran Sasso, di tutto pregio per qualità e salubrità delle acque e che potrebbe benissimo soddisfare per intero i bisogni quantitativi dell’intera provincia teramana se solo si intervenisse  sulla manutenzione della rete idraulica per eliminare le perdite, si debba far uso di acqua potabilizzata, notoriamente più scadente dell’acqua di sorgente. E mentre aspettiamo che vengano completati i lavori per l’utilizzo dell’invaso di Piaganini, che essendo alimentato  dal fiume Vomano e dai suoi affluenti sui quali insistono scarichi permanenti di Comuni e frazioni privi di sistemi fognanti adeguati, fornirebbe comunque un’acqua potabilizzata di scarsissima qualità, mentre siamo in attesa, dagli anni ‘80, che vengano realizzati i lavori di messa in sicurezza della sorgente del Gran Sasso, paghiamo bollette altissime per un’acqua che, quando non è inquinata da sostanze tossiche, è comunque, scadente. Questo è, in estrema sintesi – ha concluso Mercante – il quadro avvilente e desolante di una provincia, come quella teramana, che potrebbe disporre di un’acqua eccellente, per quantità e qualità, e che, invece, a causa di una cattiva gestione da parte della Istituzioni, è costretta a fare i conti tutti i giorni con l’emergenza sostenendo, per di più, in cambio di un simile servizio costi elevatissimi”.

 

 

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