ABRUZZO STORIA E PASSIONE – IL MAESTRO DI LORETO APRUTINO

Percorrendo una delle strade panoramiche che dalla costa abruzzese si arrampicano su monti e colline, incontriamo Loreto Aprutino, interessante città d’arte situata tra il Gran Sasso e l’Adriatico. Visiteremo gli affreschi presenti in una bella chiesa abbaziale di questa cittadina, chiesa che a prima vista sembra un’isola circondata da un mare di secolari alberi di ulivo. L‘Olio Aprutino Pescarese, prodotto in queste zone collinari, rappresenta una delle eccellenze d’Abruzzo, è stato il primo olio in Italia ad ottenere la Denominazione di Origine Protetta dall’Unione Europea.Non a caso a Loreto Aprutino si trova un interessante Museo dell’Olio, che è allestito in un antico e scenografico frantoio. L’edificio, in un curioso stile tardo gotico, fu costruito sul finire dell’Ottocento sulla base di alcuni disegni che l’illustre artista abruzzese Francesco Paolo Michetti fece per conto dell’amico e proprietario terriero Raffaele Baldini Palladini. L’olio prodotto in questo frantoio era talmente pregiato che persino lo zar di Russia Nicola II ne ordinava ingenti quantità. Sulle sontuose tavole della Russia Imperiale l’olio abruzzese arrivava rigorosamente imbottigliato nel prezioso cristallo Baccarat. L’interessante architettura del Museo dell’Olio e la sua l’affascinante storia merita un articolo a parte. In questo articolo fotografico tratteremo un altro tesoro dell’arte abruzzese custodito a Loreto Aprutino: la Chiesa di Santa Maria in Piano.Gli affreschi conservatiin questa maestosa chiesa abbaziale rappresentano uno dei cicli pittorici più importanti e significativi del Quattrocento abruzzese. Nonostante le sue origini risalgono attorno all’anno 800, le prime fonti storiche di Santa Maria in Piano si registrano dal 1100. In quell’epoca l’edificio ricadeva sotto le pertinenze di alcuni nobili della zona, i Conti Guglielmo di Tassone e Guglielmo Grandinato di Brittoli. Furono i restauri effettuati a partire dal XV secolo a dare alla chiesa l’attuale forma architettonica e artistica. Gli affreschi in controfacciata rappresentano un monumentale Giudizio Universale che lascia stupiti per bellezza e brillantezza dei colori. Il vivace e brillante effetto cromatico è dovuto all’encausto, una tecnica pittorica che consisteva nello sciogliere i colori a caldo nella cera. Gli studiosi d’arte non sono riusciti a dare un nome all’autore di questa magnifico Giudizio Universale, pertanto chiameremo l’ignoto artista il Maestro di Loreto.L’opera presenta una doppia linea di lettura: dal basso verso l’alto e da destra verso sinistra (nella galleria fotografica ho rispettato questo ordine). Uno dei dettagli più curiosi e interessanti dal punto di vista artistico e iconografico è la rappresentazione, davvero rara nella storia dell’arte, del cosiddetto Ponte del Capello. Il ponte, raffigurato sopra un fiume, presenta un restringimento nella parte centrale, solo le anime non appesantite da tanti peccati riusciranno ad oltrepassare quel tratto del ponte, le altre inesorabilmente cadranno nel fiume e saranno trascinate all’Inferno. Le anime pie invece sono accolte da un Angelo, mentre San Michele, insolitamente raffigurato con abiti bizantini, attende con una bilancia le anime da “pesare” (psicostasia).L’iconografia del Ponte del Capello rimanda alla cultura orientale, in particolare a quella greco-bizantina e alla tradizione dell’antica Persia, evidenti basi di studio e ispirazione del tanto bravo quanto misterioso Maestro di Loreto. Infatti una delle fasi del Giudizio Universale secondo la cultura religiosa orientale-islamica prevede il passaggio delle anime attraverso il Chinvato Peretu, un ponte che nella parte centrale è sottile come un capello affinché proprio in quel punto siano pesate le anime buone e quelle cattive. L’anonimo Maestro di Loreto era sicuramente a conoscenza anche della famosa Visione di Alberico descritta da Dante Alighieri nella Divina Commedia. Nella visione, il monaco di Montecassino Alberico da Settefrati (1100) descrive un “ponte su un fiume, dove le anime riescono a passare se sono leggere e con pochi peccati.”Le cinque campate della Chiesa presentano interessanti affreschi, in particolare nella quinta campata troviamo una pregiata rappresentazione artistica della vita di San Tommaso d’Aquino. Il ciclo degli affreschi dedicati a San Tommaso d’Aquino, probabilmente precedenti al Giudizio Universale del Maestro di Loreto, furono commissionati da Francesco II d’Aquino, ne sono prova gli stemmi araldici della nobile famiglia dipinti ai piedi degli affreschi. Francesco II d’Aquino era il fratello di Antonella d’Aquino la nobildonna italiana sposa di Innaco d’Avalos, ereditiera in Abruzzo del marchesato di Pescara, della contea di Loreto Aprutino e della baronia di Pescasseroli. La figlia Costanza è ritenuta da alcuni storici dell’arte una delle probabili nobildonne raffigurate nel celebre dipinto di Leonardo da Vinci La Gioconda.Gli affreschi dedicati a San Tommaso d’Aquino presentano alcune curiosità. Il volto e le mani del Santo sono colorati di verde, segno evidente di una morte avvenuta per avvelenamento, particolare questo che è descritto anche da Dante Alighieri nella Divina Commedia. Curiose anche le numerose iscrizioni presenti ai piedi degli affreschi delle campate. Come quella che indicava nell’ultimo giorno di luglio del 1590 una eclissi di sole che, a quanto pare, è realmente avvenuta.La mescolanza artisticadelle due culture, cristiana e islamica, rappresentata in alcuni dettagli del Giudizio Universale di Loreto Aprutino, oltre a trasmettere fascino per la bellezza artistica dell’opera in sé, assume anche un significato più profondo se inquadrata nella nostra epoca contemporanea. L’ignoto Artista del Quattrocento abruzzese inconsapevolmente ci ha trasmesso, attraverso la sua opera, un messaggio che oggi è di attualità e i recenti fatti che hanno coinvolto il mondo dell’arte in alcune zone del Medio Oriente inevitabilmente ci fa tornare in mente una celebre frase:  “la bellezza salverà il mondo.”

 

( testi e foto del blogger Leo De Rocco fonte https://abruzzostoriepassioni.com/)

( Cicchetti Ivan )

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