AIED L’AQUILA: DIRITTO ALLA PRIVACY SU CONTRACCEZIONE E IVG PER LE RAGAZZE MINORENNI

Il Consultorio AIED L’Aquila ha ottenuto dal Garante per la protezione dei dati personali il riconoscimento del diritto delle ragazze minorenni di rifiutare l’invio al Sistema Tessera Sanitaria (STS), finalizzato alla formazione della Dichiarazione dei Redditi precompilata, della fattura relativa alle prestazioni ricevute per ottenere informazioni sulla contraccezione o per ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza (IVG).

Le minorenni che intendono ricevere consulenze ginecologiche per la contraccezione o per l’IVG possono richiedere al Consultorio AIED o alla struttura sanitaria a cui si rivolgono, di non inviare la ricevuta per tali prestazioni al STS, evitando così che genitori, commercialista e altri familiari sui quali siano poste fiscalmente a carico possano venire a conoscenza delle prestazioni ricevute.

Ad oggi infatti, i medici e le strutture sanitarie sono obbligati alla trasmissione al STS delle ricevute e delle fatture per tutte le prestazioni effettuate. A questo obbligo, anche se in pochi lo sanno, possono opporsi le persone maggiorenni manifestando la propria intenzione al momento dell’emissione della fattura. In conseguenza alla risposta del Garante all’interpello sottoposto dall’AIED L’Aquila, è stato riconosciuto tale diritto anche alle minorenni seppure solo con riguardo alle prestazioni ricevute su contraccezione e IVG.

Si tratta di un obiettivo importantissimo che assicura l’applicabilità della Legge n. 194 del 1978 anche in seguito all’entrata in vigore delle novità normative in materia fiscale. La L. 194 infatti garantisce alle minori di poter accedere ai consultori o alle strutture sanitarie autonomamente e senza l’autorizzazione dei genitori o del tutore per ricevere informazioni in merito alla contraccezione o per ricorrere all’IVG (in quest’ultimo caso con l’autorizzazione del Giudice tutelare), ma le innovazioni introdotte, tra le quali l’obbligo di trasmissione di ogni fattura per prestazioni sanitarie al STS, per favorire la precompilazione della dichiarazione dei redditi, non ne avevano tenuto conto, non assicurando, di conseguenza, alcun raccordo con essa.

In altre parole, nonostante la legge garantisse ai e alle minori di poter ricevere informazioni sulla contraccezione o di ricorrere all’IVG in casi definiti senza il consenso dei genitori o del tutore, questi ultimi avrebbero comunque avuto accesso a tali informazioni, presenti tra i dati fiscali relativi ai familiari a carico, sul Sistema Tessera Sanitaria. E ciò nonostante il diritto alla riservatezza della minore in tali casi fosse assoluto, garantito in primo luogo dalla legge n. 194 del 1978 e riconosciuto anche da varie pronunce dell’autorità garante per la riservatezza dei dati personali.

Consapevole del fatto che il rischio, laddove situazioni come quella descritta si fossero avverate, sarebbe stato quello di vedere le minori ricorrere anche clandestinamente, e dunque senza che il diritto alla salute e alla propria sicurezza o integrità fisica fosse tutelato, all’aborto pur di evitare che i genitori o altri ne avessero conoscenza, il Consultorio AIED L’Aquila ha ottenuto dal Garante per la protezione dei dati personali il riconoscimento del diritto delle minori, nei casi descritti, di rifiutare l’invio della fattura relativa alle prestazioni sanitarie ricevute al STS.

Le iniziative dell’AIED in tal senso continueranno anche nei prossimi mesi. Per ora, infatti, l’obbligo di fatturazione elettronica – che riproporrebbe per le minori le medesime problematiche descritte, se non raccordato con la normativa in materia di interruzione volontaria di gravidanza – non riguarda le strutture sanitarie per le prestazioni emesse sino a fine 2020. AIED, tuttavia, vigilerà affinché un’eventuale estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica non pregiudichi in alcun modo la riservatezza delle utenti dei consultori e non trascuri la rilevanza della normativa in materia di Interruzione Volontaria di Gravidanza, perché tanti e di diversi generi possono essere gli ostacoli all’esercizio dei diritti posti dalla Legge 194 e facile la tentazione di ricorrere alle prestazioni clandestine se i problemi burocratici si pongono come insormontabili.

L’attività del Consultorio AIED L’Aquila resta comunque primariamente orientata alla prevenzione. “Sono molte le iniziative dell’AIED nelle scuole per realizzare percorsi di educazione all’affettività e alla sessualità – spiega Alessia Salvemme, presidente AIED L’Aquila – con un team composto da ginecologa, psicologhe, psicologi e avvocata. Abbiamo anche istituito un servizio di ginecologia specifico per l’infanzia e l’adolescenza, con tariffe agevolate, per permettere alle ragazze e ai ragazzi di accedervi con facilità per avere informazioni sulla contraccezione, per la prevenzione di gravidanze indesiderate. Inoltre abbiamo creato un’applicazione per smartphone e tablet che si chiama Teenformo che sarà presto diffusa nelle scuole, si tratta di uno strumento pensato per dare informazioni corrette su affettività e sessualità ai e alle teenager, utile anche per adulti e adulte”.

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