ALESSANDRINI SU PORTA DEL MARE: “HO VISTO SUMMA ALL’INIZIO DI AGOSTO PER PARLARE DI COME RENDERE ATTRATTIVO IL CENTRO CITTADINO. IL RITORNO DELL’OPERA MI PIACE, FIRMERÒ LA PETIZIONE E RICEVERÒ IL COMITATO”

“All’inizio di agosto sono andato a trovare Franco Summa nel suo studio. Una visita cercata, perché il Maestro sta lavorando per la città, ridisegnando la nuova Piazza Caduti del Mare intorno ad un’opera, La rosa dei venti, che è prevista nel progetto del Comune per il bando di riqualificazione delle periferie che sarebbe dovuto diventare realtà a partire da settembre, com’è noto abbiamo tutti i progetti pronti a diventare cantiere.

Condivido in pieno con lui l’auspicio che il suo laboratorio, la sua casa-museo, così colorata e intensa per i temi che nella sua parabola artistica fin qui ha trattato e le visioni che Summa ha proiettato in disegni, mobili, dipinti, divenga una casa dell’arte, visitabile dalla città e questa è anche stata una delle cose di cui abbiamo parlato durante l’incontro.

Lo scopo della visita era condividere il suo punto di vista su come riqualificare il cuore del centro cittadino, piazza della Rinascita e la passeggiata verso il mare e su come renderlo più attrattivo attraverso l’arte e il discorso si è subito incentrato sul ritorno della Porta del Mare. Nel suo laboratorio c’è il prototipo che, rispetto a quello che realizzò all’epoca dell’installazione in piazza Primo Maggio nel 1993, oggi potrebbe essere perfezionato sia per materiali che per ingegneria, in modo da renderlo ancora più sostenibile e significativo.

Il mio augurio è che questa operazione riesca, per questo firmerò anch’io la petizione e collaborerò fattivamente con il comitato, di cui conoscevo già l’esistenza, perché il fine sia raggiunto. A tale fine martedì, prima del consiglio pomeridiano, riceverò i rappresentanti del comitato per un incontro.

Mi sembra un buon obiettivo riportare l’intervento di Summa in città, per Pescara la porta che fece parlare all’epoca e che ancora oggi fa parlare, rappresenta tutt’altro che un’opera dimenticata e il fatto che accenda punti di vista diversi sulla sua natura e significato è segno che non è un’opera indifferente, ma un lavoro che centra in pieno la finalità stessa dell’arte, portare bellezza e movimento intorno a sé”.

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