Anche Dacia Maraini sul caso ombrelli a Fonderia Abruzzo: “Immagine penosa”

«Una fotografia penosa, che dà l’idea di una servilità femminile: donne che coprono, proteggano, aggiustano le cose con un atteggiamento servile. Gli uomini potevano tenersi gli ombrelli da soli». Dacia Maraini si è espressa sul caso che ha sconvolto l’Abruzzo e che è arrivato alle cronache nazionali, ossia quello che ha visto alcune ragazze proteggere i relatori del convegno dalla pioggia e dal vento con degli ombrelli, in piedi. La Maraini ha affidato le sue dichiarazioni all’ANSA.

«Un’immagine penosa di donne servili, iconograficamente si ha questa impressione, poi la realtà è sempre più complessa di quello che sembra. Le istituzioni, però, non sempre danno buoni esempi e questo è uno di quelli. L’Abruzzo, invece, è un territorio in cui ci sono realtà molto avanzate ed è sbagliato dare questa immagine».

«C’è pero da dire che le donne, spesso, si mettono dalla parte della “servitù” e questo è storicamente comprensibile. Sono caratterizzate da un istinto di protezione che hanno per storia e hanno introiettato questo ruolo», conclude la scrittrice.

Di contro, è arrivata la risposta di una delle sei ragazze che sorreggevano gli ombrelli, Daniela Ortolano:«Nessuno ci ha ordinato di farlo. Faccio parte di uno staff di 35 giovani, tra cui 23 donne. Ora non mi sento umiliata – ha detto Daniela -. In fondo non ho fatto niente di male». Tra le ragazze sul palco con l’ombrello anche la figlia di D’Alfonso. «Abbiamo pensato di intervenire – conclude la Ortolano – perché il palco non aveva la copertura e tutti i relatori avevano le mani già impegnate con fogli, penne e microfoni».

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