ASSEMBRAMENTI NEL CENTRO DI PESCARA: LOCALI PRESI D’ASSALTO. LA GENTE NON SI RENDE CONTO CHE L’EMERGENZA SANITARIA, DOVUTA AL CORONAVIRUS, NON E’ FINITA

Folla e assembramenti nel centro di Pescara, nel giorno in cui il sindaco, a causa dell’aumento dei contagi, dispone la chiusura di tutte le scuole e mentre il territorio provinciale registra il record assoluto di nuovi casi accertati in 24 ore. Tante le persone a passeggio lungo le vie dello shopping.

Presi d’assalto i locali della zona di piazza Muzii, distretto food and beverage più grande d’Abruzzo. In quella zona c’è stata anche una rissa, poi sedata dalle forze dell’ordine: tre giovani saranno denunciati, uno è rimasto ferito. Sanzione e chiusura per un locale che ha consentito l’accesso a più clienti di quelli consentiti.
    Da metà pomeriggio hanno preso il via gli aperitivi, andati avanti fino a poco dopo le 18, quando le forze dell’ordine hanno chiesto ai clienti di lasciare i tavoli. Tanti i gruppi di ragazzi, spesso con mascherina abbassata, ancora in piazza dopo l’orario di chiusura delle attività. In Abruzzo, oltre al divieto di assembramenti, da oggi vige il più restrittivo divieto di aggregazione, per effetto di un’ordinanza firmata ieri dal presidente della Regione, Marco Marsilio.
    “Fa impressione vedere queste immagini brutte” commenta il referente regionale per le emergenze, Alberto Albani, a capo della task force per il coronavirus, a proposito della folla in centro. L’esperto, vista la situazione critica nel Pescarese, rilancia l’appello alla prudenza e al rispetto delle regole e delle misure preventive.
    “Forse la gente non si rende conto che siamo in piena emergenza sanitaria. Io devo difendere la categoria, ma devo anche dire a tutti di fare attenzione – interviene il presidente di Confcommercio Pescara, Riccardo Padovano – Il mio è un appello ai miei colleghi: stiamo combattendo un virus, sì alle riaperture, ma disciplinate, tutti facciano rispettare i protocolli, per il bene di tutta la comunità. Comprendo la tragedia economica, ma bisogna anche capire che dobbiamo darci una mano a vicenda”.

Fonte:ansa.it

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