Avezzano. Studenti del Liceo Croce e Marco Cinque per affrontare il tema della pena di morte

Ieri mattina presso Il Liceo Pedagogico Benedetto Croce di Avezzano si è tenuto un incontro tra gli studenti e Marco Cinque, famoso giornalista, scrittore e compositore,che ha avuto come oggetto la pena di morte.  Sono stati utilizzati come strumenti di dialogo gli argomenti riportati nei libri di Marco Cinque, molto esperto della tematica, cercando di legare l’aspetto teorico tipico delle scuole con quello pratico della realtà. In particolare sono stati somministrati dei sondaggi d’opinione ai ragazzi dal quale sondaggio è venuto fuori un notevole interesse ad approfondire la tematica. Un altro aspetto che è stato trattato durante l’incontro è quello legato agli errori che spesso fa la giustizia a condannare a morte le persone. La giornata si è conclusa con la musica si Marco Cinque. Questo è quanto ci ha scritto in una nota: “Sabato  20 maggio ho avuto la gioia e il privilegio di incontrare ragazze e ragazzi del Liceo statale Benedetto Croce di Avezzano, grazie all’amico Benedetto Di Pietro, che insegna in questo istituto.
Il tema affrontato è stato la pena di morte, ma non immaginavo una tale preparazione e dei lavori così accurati e professionali da parte degli studenti, che hanno contribuito con degli interessanti slide che documentavano la loro ricerca approfondita su questo argomento.
Non è stata propriamente una lezione scolastica, una passerella di esperti sul campo o un incontro condito di dati e nozioni retoriche, che solitamente hanno la proprietà di convincere i già convinti, ma siamo entrati nell’argomento attraverso la narrazione di esperienze realmente vissute e utilizzando linguaggi come la poesia, la drammatizzazione e la musica, per riuscire  a dar voce ai senza voce di quegli abissi senza fine che sono i bracci della morte.
Lo scopo era quello di andare oltre la sfera razionale e cognitiva, cercando invece di creare un coinvolgimento emotivo che riuscisse a toccare le corde del dubbio in coloro che credono ancora che la pena capitale sia una punizione utile, giusta e necessaria.
Mi auguro di aver suscitato interesse e di aver lasciato qualche piccolo seme in questa bella comunità scolastica e spero anche di aver contraccambiato, seppure in minima parte, la quantità, la qualità e la profondità di emozioni umane che questi straordinari giovani sono stati capaci di trasmettermi.” 
Di seguito riportiamo altresì le dichiarazioni di uno degli organizzatori, prof. Benedetto Di Pietro:

“Comunque, quando nelle scuole entrano argomenti vivi e reali, quando gli studenti si rendono protagonisti e producono cose, quando il principio di autorità cede il passo al principio di autorevolezza, allora cambia tutto e la scuola si presenta col suo volto migliore, quasi sorridente. Allora scorgi una attenzione (quasi) imbarazzante, un silenzio (quasi) assordante, una partecipazione (quasi) eccitante, e nei visi appaiono espressioni di stupore come a dire: ma allora si può fare!
Oggi qualcosa del genere è avvenuto, grazie alla sapiente magia di Marco Cinque, grazie alla passione culturale delle ragazze con le quali condivido alcune ore della settimana, e grazie alla paziente e calorosa partecipazione di quel centinaio di alunni presenti in una aula magna di una scuola superiore di Avezzano.”

 

 

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