Bracco: “Stallo inaccettabile. Al voto il 23 settembre”

Nella storia dell’Italia repubblicana un precedente del genere non esiste. Mai era successo che a due mesi esatti dal voto, la situazione politica nazionale fosse ancora immobile e immutata. Le ennesime consultazioni che lunedì prossimo andranno in scena al Quirinale non produrranno alcun risultato. Il Capo dello Stato Sergio Mattarella si accinga a sciogliere le Camere al fine di ridare la parola agli italiani. Da settant’anni a questa parte sarà la prima volta in cui per Camera e Senato si voterà in autunno. Questa strada però non può non essere percorsa in quanto alternative non ce ne sono. In gioco c’è la credibilità del Paese”. E’ questo uno stralcio del comunicato stampa che il Consigliere regionale di Sinistra Italiana Leandro Bracco ha diramato stamane e che riguarda la complessa e intricata questione che attiene alla formazione del nuovo governo. Questione altamente complicata che pare essere entrata in una sorta di vicolo cieco. “I veti incrociati, le ripicche e le vendette politiche cui si è assistito in queste settimane – afferma l’esponente di Liberi e Uguali – hanno portato il Paese alla paralisi. Per non parlare poi di affermazioni senza fondamento alcuno come quella di cui si è reso protagonista Matteo Salvini quando, seppur velatamente, ha chiesto a Mattarella di avere il preincarico. Ricordo che la coalizione di centrodestra insieme ai 21 deputati del Gruppo Misto arriverebbe ad avere alla Camera 283 seggi ossia 33 in meno rispetto alla minima maggioranza assoluta necessaria che si attesta a quota 316. Medesimo discorso anche in Senato, dove lo stesso centrodestra a braccetto con 8 dei 12 senatori del Gruppo Misto (gli altri 4 sono di LEU che mai darebbero il via libera a un esecutivo a trazione leghista-forzista) arriverebbe a contare 145 membri rispetto ai 158 necessari”. “Anche un governo tecnico sponsorizzato dal Quirinale – prosegue Bracco – non avrebbe i numeri parlamentari necessari in quanto sarebbe appoggiato solo dal PD, da LEU, dal Gruppo Misto e, forse, da Forza Italia. E anche in questo caso risulterebbe essere un esecutivo morto in culla”. “Il 28 e 29 giugno prossimi si svolgerà a Bruxelles un importantissimo Consiglio europeo i cui temi in agenda sono di estrema rilevanza in quanto si discuterà, da un lato, della revisione del Trattato di Dublino che disciplina la politica comunitaria sull’immigrazione e dall’altro del budget dei 27 Paesi UE per il periodo 2020 – 2027. Al vertice belga non potrà non partecipare il premier uscente Gentiloni. Terminato il Consiglio ed entro la data limite del 23 luglio – specifica Bracco – Mattarella dovrà sciogliere le Camere per fare in modo che gli italiani vadano alle urne il 23 settembre”. “Mi preme dire – evidenzia il Consigliere – che coloro i quali affermano che riandando a votare con il Rosatellum si riavranno gli stessi risultati, si dimenticano di prendere in debita considerazione una molteplicità di importanti variabili come ad esempio l’affluenza alle urne (si attesterà nuovamente al 73% o sarà inferiore o maggiore?) e la circostanza secondo cui non è affatto detto che una persona che due mesi fa ha votato per uno specifico partito, in autunno rimetta la croce sulla stessa lista considerato il balletto, non poche volte tutt’altro che edificante, cui molte formazioni politiche hanno dato vita in questi sessanta giorni di estenuanti trattative”. “Così facendo e confidando che il nuovo esito elettorale conduca alla formazione di un esecutivo di matrice politica – sottolinea Bracco – si potranno rispettare due termini: quello del 15 ottobre per la presentazione da parte del Governo al Parlamento della Legge di Stabilità 2019 e l’altro del 31 dicembre per l’approvazione definitiva della stessa. Il tutto scongiurando l’esercizio provvisorio di bilancio ma soprattutto disinnescando le famigerate clausole di salvaguardia che provocherebbero dal 1° gennaio prossimo l’incremento dell’IVA dal 22 al 25%”. “Dal 1948 a oggi nessuna legislatura è durata meno di due anni. Ciononostante quella in vigore pare essere destinata a morte imminente. Non si dia linfa ai purtroppo mai assenti giochi di Palazzo. Non si tessano trame oscure. Semplicemente – conclude Leandro Bracco – si alimenti la democrazia tramite le elezioni”. (com/red)

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