Calcio giovanile. Picchiano il papà in tribuna: costretto a scavalcare per difenderlo

Ennesimo episodio negativo di un calcio giovanile dove i genitori sembrano essere l’ostacolo maggiore al rispetto dei valori sportivi. E con questa, abbiamo probabilmente toccato il fondo. Un giovane portiere si è trovato costretto ad abbandonare la partita e scavalcare la recinzione di gioco per andare a difendere il papà che veniva preso a pugni in faccia dai genitori dei ragazzi della squadra avversaria. E’ successo a Pineto, nella gara della categoria Giovanissimi Regionali tra la squadra locale e la Asd Marsica Calcio 2006

Il papà del portiere ospite è stato accusato di incitare in maniera eccessiva il proprio figlio, per questo motivo è stato raggiunto da tre persone e preso a pugni dai genitori della squadra di casa.

“Una gara sostanzialmente tranquilla – ha raccontato l’allenatore degli ospiti, Federico Panei – condita dalle ‘solite’ e patetiche scene a cui siamo ormai abituati di genitori che insultano arbitri e giocatori avversari. Improvvisamente, dal campo, ci siamo accorti che in tribuna dalle parole si era passati ai fatti e tre genitori locali si erano scagliati contro il papà del nostro portiere e lo stavano letteralmente massacrando di botte. Lui, istintivamente, ha abbandonato il campo per andare a difendere il suo papà”. La gara, manco a dirlo, è stata sospesa.

“Mi trovo a commentare una delle esperienze più brutte che ho vissuto nella mia vita calcistica e lo è ancor di più farlo da educatore/allenatore. Ho cominciato un percorso ad agosto con il mio gruppo basato su sacrifici, gioie, dolori, ma soprattutto su educazione, disciplina e rispetto verso i compagni, l’arbitro e gli avversari. Bene, mi sono trovato di fronte un ragazzo costretto a scavalcare la recinzione del campo perché tre adulti stavano picchiando suo padre semplicemente perché stava incitando in maniera troppo “veemente” il figlio. Gesti che neanche i più feroci animali farebbero in un contesto del genere, che dovrebbe essere basato solamente sul divertimento e sulla sana competizione. Il calcio fa parte di me e vedendo queste cose mi sono sentito un po’ morire dentro –  ha proseguito il mister – . Questi episodi sono il culmine di una società che sta fallendo sotto ogni punto di vista, non esistono più i valori, quelli veri, quelli su cui bisognerebbe costruire la società del domani e lo sport, mentre prima era una via di fuga che univa tutti, adesso sta diventando lo specchio di questa società malata. Nonostante ciò – ha concluso il giovane allenatore – io lotterò sempre con tutto me stesso per difendere lo sport che amo e tutto ciò in cui ho sempre creduto da questa brutta “malattia” e mi auguro che non sarò solo nel combattere questa battaglia. C’è bisogno di gente sana e pulita per salvare il calcio, lo sport più bello del mondo!”

 
“Come Presidente condanno qualsiasi atto di violenza sia verbale che fisica – ha commentato Roberto Panei, presidente della Asd Marsica Calcio 2006 – . Ma comincia ad essere quasi impossibile andare in trasferta e non essere scortati, anche nelle categorie giovanili. In questo caso è inverosimile che un genitore non possa incitare il proprio figlio, per poi ritrovarsi aggredito da genitori malati! La società è vicina al nostro genitore aggredito e invita sia i ragazzi che tutti i genitori ad avere un comportamento sempre leale e sportivo, affinché si possa sconfiggere questo calcio malato”.
 
 
Domenico Di Natale

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