Canistro. Gatta appena sterilizzata presa a calci, indignazione sui social

Un episodio di brutale maltrattamento ai danni di una gattina ha scatenato indignazione e rabbia nella comunità locale e sui social. Secondo una denuncia pubblicata su Facebook, l’animale sarebbe stato colpito con un violento calcio, che gli ha causato un grave ematoma. Il gesto, già di per sé crudele, assume contorni ancora più drammatici, considerando che la micetta era stata sterilizzata da poco.

L’episodio si inserisce in un contesto allarmante: nella zona si stanno verificando numerosi casi di avvelenamento ai danni di gatti randagi e domestici. L’autore della denuncia ha segnalato di aver inviato il corpo di un gatto deceduto all’Istituto Zooprofilattico per accertare la presenza di sostanze tossiche, ritenendo altamente probabile l’ipotesi dell’avvelenamento. Il felino ha sofferto per quattro giorni prima di spegnersi, un destino che, secondo quanto riportato, avrebbe già colpito altri animali nella stessa area.

L’episodio ha suscitato un’ondata di indignazione sui social, dove molti utenti hanno espresso rabbia e richiesto giustizia per i gatti di Canistro. Il caso sarà denunciato alle autorità competenti con l’intento di portare il responsabile davanti alla giustizia. L’autore del post sottolinea che il maltrattamento e l’uccisione di animali sono reati penali e lancia un duro monito nei confronti del colpevole: “Se fai del male a questi esserini, stai tranquillo che ti tornerà tutto”.  E in effetti, c’è una credenza diffusa in molte culture: maltrattare un gatto porta sfortuna. Nell’antico Egitto, i gatti erano considerati sacri e chiunque osasse far loro del male rischiava gravi punizioni. In molte tradizioni popolari si crede ancora che maltrattare un gatto possa attirare sciagure e conseguenze negative.

Al di là delle credenze, ciò che rende la vicenda ancor più paradossale è il fatto che, in un paese che ha eretto una statua in onore dell’orsa Amarena, vittima dell’uomo, si assista al maltrattamento e all’uccisione dei gatti, creature che con l’uomo convivono pacificamente dalla notte dei tempi. Come è possibile celebrare la natura e la fauna selvatica mentre si chiudono gli occhi di fronte alla sofferenza degli animali domestici?

L’indignazione della comunità cresce, e con essa l’auspicio che questi atti di crudeltà non rimangano impuniti. L’attenzione è ora puntata sulle indagini e sulle eventuali misure che verranno adottate dall’amministrazione locale per contrastare questa crudele escalation di violenza.

About Alina J. Di Mattia

Giornalista, scrittrice, conduttrice, con esperienza trentennale nel settore dei media e della comunicazione. Appassionata di scienze storiche e sociali, vanta una formazione accademica poliedrica. Laureata in Lettere moderne presso l'Università dell'Aquila, ha completato la formazione con studi in Culture e tecniche per la comunicazione dello stesso ateneo. Ha all’attivo diverse pubblicazioni e ha ricevuto numerosi riconoscimenti per i suoi contributi giornalistici e letterari.