CAPISTRELLO. Tentano di estorcere denaro a un ristoratore con pugni, calci e morsi

A metà gennaio picchiarono in due un ristoratore 56enne di Capistrello, pretendendo 150 euro. Questa mattina, a seguito delle indagini condotte dalla Stazione di Capistrello, sono stati raggiunti dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora con divieto di uscire nelle ore notturne e del divieto di avvicinamento alla persona offesa.

Si tratta E.Z., classe 1987, e K.J., classe 1992, entrambi di cittadinanza albanese. Il 10 gennaio scorso erano entrati, insieme alla moglie di E.Z., in un ristorante di Capistrello dove la donna aveva lavorato come cameriera alcuni giorni e doveva riscuotere ancora una parte dello stipendio. Quando il ristoratore ha fornito la cifra pattuita, E.Z. ha iniziato una discussione, pretendendo ulteriori 150 euro che non erano previsti dagli accordi. Al netto rifiuto dell’uomo, gli aggressori hanno alzato sempre più i toni, fino ad arrivare a picchiarlo con calci e pugni. Nella colluttazione, uno dei due avrebbe anche dato un morso sulla fronte del ristoratore. Il pestaggio è terminato quando sono intervenute la moglie e la figlia dell’uomo. A quel punto gli stranieri sono fuggiti a bordo della loro auto.

Dopo la denuncia, sono scattate le indagini che hanno permesso quasi subito di identificare i due albanesi e denunciarli per tentata estorsione e lesioni personali. Il 56enne, invece, era stato curato all’ospedale di Avezzano, dove aveva ottenuto 10 giorni di prognosi per traumi e contusioni varie.

Il pubblico ministero ha contestato ai due coniugi anche il reato di calunnia aggravata. E.Z. e la moglie, infatti, alcuni giorni dopo i fatti avevano denunciato il ristoratore, sostenendo false accuse e affermando che era stato il 56enne ad aggredire l’albanese.

Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Guido Cocco, mentre il giudice che ha emesso la misura cautelare è la Dr. Maria Proia.

 

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