CELANO. CONFRONTO TRA IL DIRETTORE DELLA CLINICA IMMACOLATA PAOLO FAVARI E L’ASSISE CIVICA

Il caso della clinica Immacolata di Celano approda in consiglio comunale, dove è stato presente il Direttore Paolo Favari. Proprio per la presenza di un esterno in consiglio, l’assise civica ha deciso e votato all’unanimità la sospensione della seduta per dare il via ad un confronto quanto mai necessario con il dirigente della struttura.

Molte le domande che maggioranza ed opposizione hanno rivolto al direttore: dallo status della vendita alla creazione di un Covid Hospital.

Favari ha illustrato le motivazioni che hanno portato la dirigenza della clinica Immacolata ad accogliere la richiesta del presidente Marsilio, con apposite ordinanze numero 95 e numero 100, in cui si richiedeva la disponibilità, alle strutture private, di dare disponibilità di posti letto covid.

“Io sono arrivato nel momento in cui la clinica aveva una perdita di bilancio considerevole e sto gestendo la clinica non la vendita, di cui se ne stanno occupando altre persone incaricate.

Il personale in carico alla casa di cura, al momento,  resterà in servizio: quello che accadrà quando la clinica sarà ceduta io non lo so, cerco di tutelare e rispettare al massimo quello che sono le regole stabilite ma se altri dovessero percorrere altre strade non sarà per volontà mia, non ho la sfera di cristallo per sapere cosa accadrà, noi abbiamo sottoscritto che la clinica deve mantenere la stessa destinazione d’uso”.

Un riferimento è stato fatto a Padre Corrado, il compianto frate che ha creato la clinica e che diceva: “i bisognosi devono essere accolti, molti hanno nei loro uffici la foto del frate, ma di fronte alle difficoltà scappano: fare padre Corrado non è semplice”, riferendosi all’emergenza sanitaria gravissima che la Marsica, ed il mondo intero sta vivendo, definita la  più grave della storia della Repubblica, quindi tutti siamo chiamati a fare la nostra parte.  “Con questa consapevolezza abbiamo risposto alla chiamata della Regione oggi è il momento di andare avanti insieme. Da alcune settimane ci è stato chiesto di mettere a disposizione i posti letto non occupati, e la clinica di Celano era ed è quella che ha una disponibilità maggiore ad accogliere pazienti affetti da Covid.

Ci siamo preoccupati di capire l’adeguatezza della struttura, la gestione dei percorsi per salvaguardare la sicurezza di tutti, abbiamo ragionato sulla disponibilità dei dpi, abbiamo cercato di fare sistema con il territorio, nella consapevolezza che è nostro dovere mettere la salute di tutti prima del lato economico,

“Abbiamo provato a far restare la nostra clinica pulita, ma voi dove eravate quando sono state scritte le ordinanza 95 e 100.” – rivolgendosi a chi ancora oggi è contrario alla realizzazione del Covid Hospital – “Alla luce di queste ordinanze era impossibile non ricevere pazienti non COVID abbiamo formulato una convenzione per tutelare lavoratori e pazienti. Lavoriamo in una casa cattolica e per questo non possiamo accettare che ci siano persone ricoverate in strutture non idonee”

Il sopralluogo Asl, effettuato il 1 dicembre scorso, ha certificato che la struttura è adeguata a fornire  il servizio. È stato siglato un  protocollo ad hoc, in cui è chiaro quale debba essere il  percorso del paziente  paucisintomatico, cioè con polmonite o lieve insufficienza respiratoria che non necessita di terapia intensiva. Il tempo massimo di degenza deve essere di 12 giorni, per chi dovesse andare oltre dovrò essere attenzionato dalla Asl. Il primo paziente arriverà quando avremo stabilito tutti i protocolli. I servizi ambulatoriali, già in essere nella struttura, continueranno ad essere garantiti in sicurezza, anche perchè effettuati in altri padiglioni.

La durata della convezione è di 30 giorni dall’arrivo del paziente Covid, supponiamo più o meno tra l’8 e il 10 dicembre prossimi e vi saranno medici specialisti messi a disposizione dalla Asl stessa tre volte a settimana.

Al termine del tempo indicato la clinica tornerà a prestare la sua normale attività.

Negli ultimi due anni la clinica ha fatturato ben 150. 0000 euro in meno, generando così problemi sui flussi di cassa dei mesi successivi.

Ringrazio il sindaco di Celano, Settimi Santilli, perché ha provato a trovare tutte le soluzioni per fronteggiare questo momento così difficile”.

Il Sindaco Settimio Santilli ha evidenziato come sia stata importante la presenza del direttore della Clinica per fare luce sulla reale situazione che la struttura sta vivendo in questo periodo. Il Vicesindaco Filippo Piccone ha spiegato come nelle trattative private le Amministrazioni non possono e non devono entrarci, la clinica è una realtà importante non solo per Celano, ma per l’intera Regione.

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