DIECI GEMME CULINARIE ABRUZZESI, I NOSTRI PRODOTTI

Ci sono salumi tanto pregiati quanto poco conosciuti e formaggi dalle insolite stagionature. Ci sono biscotti con nomi buffi e forme aggraziate, marmellate colorate e liquori profumati. Ci sono prodotti tipici dei più buoni in Italia, che meriterebbero un viaggio a loro dedicato (assicurandosi di avere il bagagliaio capiente, però). Sì, esatto: stiamo parlando dell’Abruzzo e della sua straordinaria ricchezza gastronomica. Scegliere è difficile, vista la quantità (e la qualità) del patrimonio culinario della regione, alcuni dei quali sono:

Mortadella di Campotosto: Ebbene sì, anche in Abruzzo esiste la mortadella. Quella di Campotosto si prepara dai tagli magri del maiale, con una piccola aggiunta di pancetta: all’impasto viene poi inserito il tipico lardello, che dopo l’affumicatura (15 giorni) e la stagionatura (almeno 3 mesi) rimane piacevolmente croccante.

Patata turchesa:Buccia viola (che ovviamente non dovete togliere, è la parte più ricca di sostanze antiossidanti), forma bitorzoluta e pasta bianco candido: la turchesa è una varietà di patata dall’aspetto buffo e simpatico, e dalla grande versatilità. La sua capacità di essere coltivata anche ad altitudini notevoli la rendeva il sostentamento principale in molte comunità montane.

Ferratelle:La trama che dà il nome alle ferratelle è quella del cancello, ma il biscotto può presentarsi in diversi modi, a seconda delle piastre usate per cuocerlo. Ha sempre rivestito un ruolo importante nelle celebrazioni, religiose e non, e infatti lu ferre – ovvero la piastra – faceva spesso parte della dote delle spose.

Scrucchiata:Una marmellata d’uva preparata utilizzando rigorosamente uve della varietà Montepulciano D’Abruzzo. Il nome viene dall’operazione manuale di schiacciatura delle vinacce, la scrocchiatura o sclucchiatura. Nonostante venga utilizzata per farcire diversi dolci tipici, il suo retrogusto amarognolo si fa apprezzare anche da solo.

Pecorino di Farindola:Aroma persistente, sapori erbacei e pochissima piccantezza: il pecorino di Farindola, ottenuto rigorosamente da latte crudo, si presta ad essere utilizzato in molte ricette tradizionali. Se non li avete mai provati, sperimentate gli Strapizzoni o le saporitissime Polpette di pane e pecorino.

Genziana: In ogni casa abruzzese che si rispetti non può mancare il liquore di genziana, meglio conosciuto come “genziana”. Questo superalcolico – ancora prodotto soprattutto in maniera casalinga – viene ricavato dalle radici della pianta omonima, che si trovano facilmente in commercio e possono essere utilizzate anche per tisane e infusi.

Zafferano dell’Aquila:Questa Dop della provincia aquilana si presta a molte ricette, dall’agnello al canonico risotto (per un po’ di contaminazione extra regionale). Ed è stata perfino citata in Ratatouille, il film d’animazione del 2007 (premio Oscar) in cui L’Aquila saffron viene definito “eccellente”.

Liquirizia di Atri:La Riserva Naturale dei Calanchi di Atri è nota per la crescita delle piante di liquirizia, da cui già nel Medioevo i monaci ricavavano un estratto. La tecnica non è cambiata molto, ma ora sappiamo anche le numerose proprietà della liquirizia, straordinario antinfiammatorio naturale.

Canestrato di Castel del Monte:Storicamente parlando, la cultura della transumanza è sempre stata importante per l’Abruzzo. A Castel del Monte si produce un formaggio di lunga tradizione casearia: le forme di latte di pecora vengono stagionate – per un periodo da due mesi a un anno –  e unte con olio d’oliva.

Lenticchie di Santo Stefano di Sessanio:Tanto piccola quanto saporita, questa varietà di lenticchia ha una particolarità: è tanto permeabile che non ha bisogni di ammollamento prima di essere cotta. Un legume perfetto per la montagna, che si adatta bene a climi difficili e terreni aridi, e infatti viene coltivato da prima dell’anno 1000. 

Tantissimi sono i prodotti che la nostra regione vanta, di straordinario gusto e pregio, ce ricorderemo in futuri articoli.    

( a cura di Cicchetti Ivan)

 

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