DOMENICO PETTINARI CON GLI OSS DELL’OSPEDALE COVID DI PESCARA E L’APPELLO ALLA VERÌ: “HANNO VOLTATO LE SPALLE AGLI EROI IN PRIMA LINEA CONTRO LA PANDEMIA”

“Nessun reintegro per gli OSS dell’Ospedale Covid di Pescara, che hanno prestato servizio nel pieno dell’emergenza sanitaria. Abbiamo denunciato questa situazione una settimana fa e l’Assessore non ha proferito parola. Le uniche parole in merito sono state rilasciate con un’arida comunicazione della Asl di Pescara che di fatto sta lasciando fuori dalla porta oltre 100 Operatori Socio Sanitari (OSS) dell’Ospedale di Pescara e altri colleghi delle strutture di Penne e di Popoli. Oss che dai primi mesi della pandemia, fino a oggi, hanno svolto con competenza e abnegazione il lavoro in corsia quando ancora non si sapeva quasi niente del virus, quando il vaccino era una speranza e quando i reparti scoppiavano, costringendo tutto il personale a turni massacranti e senza sosta. Loro erano lì, precari, con contratti a volte rinnovati di mese in mese, a fare il lavoro sporco per tenerci tutti al sicuro e questo è il ringraziamento della Regione Abruzzo”. Lo afferma Domenico Pettinari, Vicepresidente del Consiglio regionale d’Abruzzo, che questa mattina insieme a una delegazione di OSS dell’Ospedale Covid di Pescara è tornato a chiedere giustizia per chi ha lavorato senza sosta nei primi mesi dell’emergenza sanitaria.

“Mi sarei aspettato, quando finalmente la Regione per il tramite della Asl si è decisa a fare un bando, seppur per soli 9 mesi, che l’impegno di chi ha messo il bene comune davanti anche alla propria sicurezza fosse tenuto da conto, ma invece così non è stato perché questi OSS non sono stati riassunti. Siamo davanti, oltre che a un’ingiustizia in termini umani, anche a una dispersione di competenze che potrebbe portare a ripercussioni sui servizi offerti nei reparti Covid. È facile capire che queste persone hanno accumulato esperienza sul campo dal valore inestimabile gestendo situazioni di alto rischio, conoscendo a fondo i reparti e gli aspetti più duri di questa malattia. È illogico mandarli a casa in blocco e sostituirli, quasi nella totalità, con personale che, seppur avente titolo per operare, dovrebbe ricominciare dall’inizio in termini di formazione. Si deve trovare una soluzione, per questo mi rivolgo ancora una volta all’Assessore Verì che dovrebbe avere il buon senso di ascoltarmi per non disperdere il valore creato da questi professionisti – incalza Pettinari –. Magari facendo scorrere la graduatoria velocemente in modo che rientrino nell’assunzione tutti, così i “vecchi” potranno formare i “nuovi”; o pensare a una proroga per coloro che fino a oggi hanno svolto il lavoro con contratti esterni e piano piano riassorbirli con contratto Asl, visto che le nostre strutture sono cronicamente carenti di personale, e tagliare una volta per tutte il filo tra Azienda sanitaria locale e agenzie interinali. È inaccettabile che dopo anni di servizio in balia della precarietà ci si ritrovi con un pugno di mosche in mano per scelte politiche discutibili. Parliamo di professionisti abruzzesi che hanno tutto il diritto di pretendere che sia riconosciuto loro quanto svolto sino ad ora con un reintegro nel posto di lavoro. Sono loro gli eroi che hanno combattuto il Covid fin dalla prima ondata, voltargli le spalle è inammissibile”. conclude Pettinari.

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