Forza Italia, D’Incecco: “E’ inammissibile che il Pd voti contro la tutela della famiglia”

“Un voto contro la tutela della famiglia, composta da una mamma, un papà e i figli, così come previsto nella Costituzione Italiana, per inseguire una ‘politica del gender’ dettata dalla moda. Un voto contro la libertà educativa in temi tanto sensibili quanto quelli sessuali, ovvero contro la libertà della famiglia di scegliere cosa insegnare ai propri figli e, contemporaneamente, contro il diritto di sapere cosa si insegna nelle scuole per non rischiare che vengano somministrati progetti didattici gender senza che i genitori ne siano a conoscenza. Lo ha deciso la maggioranza di sinistra del Consiglio comunale che oggi, bocciando la mia mozione tesa a tutelare la famiglia quale nucleo naturale fondante della società, ha dato uno schiaffo a secoli di storia e di valori voluti dai nostri stessi Padri costituenti, sperando di riuscire a spazzare via, con un’unica ondata di becero populismo e sterile demagogia, le nostre stesse radici”. È il commento del Vicecapogruppo di Forza Italia Vincenzo D’Incecco ufficializzando l’esito della votazione della mozione da lui stesso presentata, respinta, nonostante i 6 voti a favore del centrodestra, con i 12 voti contrari della sinistra, e con l’assenza dei consiglieri del Movimento 5 Stelle.

“La prima considerazione è che il Pd e la sinistra del Comune di Pescara hanno espresso un voto chiaro contro il valore stesso della famiglia e contro la sua tutela – ha affermato il Vicecapogruppo D’Incecco -. Nei mesi scorsi avevo presentato una mozione semplicemente per ribadire il concetto della famiglia naturale, un concetto erroneamente spacciato, in maniera sin troppo superficiale, per omofobia, e che invece oggi ha bisogno di misure di tutela per recuperare quella priorità che sta perdendo dietro alle ‘mode’. Ho ricordato che la stessa Costituzione italiana, all’articolo 29, afferma che la ‘Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio’ e con l’espressione ‘società naturale’ i Padri costituenti hanno voluto affermare che la famiglia è una realtà che preesiste al diritto, una oggettiva realtà che il diritto non crea, famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, unica istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita. Ed è compito della famiglia, società naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, trasmettere la vita, i valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi essenziali per lo sviluppo e il benessere dei propri componenti, dunque le Istituzioni devono provvedere allo stanziamento di fondi pubblici per garantire tutto ciò, e non certo per finanziare programmi di indottrinamento che vanno contro il diritto stesso e la realtà naturale. È dunque dovere del Consiglio comunale tutelare società, famiglie e bambini rispetto all’esistenza della ‘teoria del gender’ secondo cui le differenze biologiche fra maschio e femmina hanno poca importanza e che ciò che conta sarebbe il proprio ‘genere’, ossia la percezione che una persona avrebbe di sé. Da ciò deriva che in alcune scuole potrebbero essere proposte fiabe come ‘Perché hai due papà’ o altre che promuovono apertamente la transessualità, come ‘Nei panni di Zaff’ o ‘Il bell’anatroccolo’, che inviterebbero i bambini a ignorare la propria natura biologica per scegliere liberamente il proprio ‘genere’, tenendo peraltro all’oscuro anche le famiglie. Noi riteniamo che questo tipo di insegnamento possa oggettivamente confondere l’innocenza e la crescita dei bambini, e, per questa ragione, abbiamo proposto una mozione per impegnare sindaco e giunta a stipulare un Protocollo d’intesa con l’Ufficio scolastico provinciale e regionale finalizzato a ‘tutelare la libertà educativa nelle scuole pescaresi affinchè non vengano poste in essere attività divulgative sulla ‘teoria gender’ intese come bisogno educativo. Inoltre l’intesa sarebbe stata utile per definire l’opportunità di un’educazione fondata sull’acquisizione del valore e della bellezza della differenza sessuale, per insegnare ai bambini che la madre e il padre, nella famiglia, ancor più che nel mondo del lavoro, apportano una propria e insostituibile ricchezza specifica, oltre che educare al rispetto del corpo altrui e al rispetto dei tempi della propria maturazione affettiva e sessuale, accompagnando i ragazzi e le ragazze nella loro crescita in modo sano e responsabile e prevedendo anche corsi di educazione all’affettività e alla sessualità concordati con i genitori e non imposti senza alcuna informazione al riguardo e senza il consenso esplicito e consapevole. Ovviamente – ha proseguito il Vicecapogruppo D’Incecco – contro la mozione si è alzato il muro del populismo di sinistra che ha sostanzialmente detto ‘no’ a un provvedimento teso a tutelare la famiglia e al rispetto della sessualità tra i ragazzi. È chiaro che il centrodestra riproporrà e approverà la mozione contro la teoria gender tra qualche mese, quando riassumeremo la guida della città”.

 

 

 

Pescara, 20.03.2018

 

Vicecapogruppo Forza Italia

Comune di Pescara

Vincenzo D’Incecco

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