Futsal, Mario Colantoni (Sport Center): “Vi racconto cosa abbiamo visto e subito alle Final Eight”

In apertura del nuovo anno, si sono svolte al PalaRoma di Montesilvano (Pe) le Final Eight di Coppa Italia abruzzese per la categoria C1 di calcio a 5.

Due le marsicane in competizione: la Fratelli Cambise Trasacco e lo Sport Center Celano, le quali si sono trovate di fronte proprio in apertura di competizione, al primo turno.

A vincere il confronto è stato lo Sport Center Celano ai calci di rigore, che si è visto poi eliminato dal Real Guardiagrele nel turno successivo.

Al termine della competizione, diverse sono state le lamentele da parte dei tesserati celanesi nei confronti di un atteggiamento che a loro non è affatto piaciuto. A raccogliere e sintetizzare quanto accaduto è stato Mario Colantoni, direttore generale della compagine celanese di calcio a 5:

Abbiamo avuto bisogno di qualche giorno di riflessione prima di poter raccogliere le idee ed elaborare un pensiero concreto su tutto quello che abbiamo visto e purtroppo subito durante le Final Eight di Coppa Italia svoltesi il 6 e il 7 gennaio 2017.

Partiamo dall’organizzazione, prevista in prima battuta, secondo quanto ci hanno sempre riferito dalla FIGC, a Celano, a casa nostra al Palasport di Via la Torre, nello stesso palazzetto dove tutte le nostre squadre si allenano e giocano. Dopo mesi di parole veniamo a sapere a una settimana dall’evento che era stato tutto spostato a Bucchianico in provincia di Chieti. Nessun problema, come facciamo sempre ci organizziamo e siamo pronti per partire. La mattina del 6 sulla zona della costa adriatica e dalle parti di Bucchianico si abbatte una vera e propria bufera con tanta neve e molti disagi. Di prima mattina cominciamo a telefonare e a messaggiare con i nostri referenti della federazione per sapere se la manifestazione si svolgerà regolarmente o meno e fino alle 10:30 (avevamo previsto la partenza proprio per quell’ora) non sappiamo nulla, da precisare che alla prima partita, i quarti di finale per intenderci, avremmo dovuto affrontare il Trasacco e così abbiamo provato a proporre alla federazione di poter giocare o a Celano o ad Avezzano dove di solito gioca Trasacco; ma niente, non si può per non si sa quale strano motivo.

Dicevamo: alle 10:30 circa ci comunicano verbalmente che tutta la manifestazione viene spostata a Montesilvano; come a Montesilvano?!? C’è neve e l’autostrada che porta a Bucchianico è la stessa che porta a Montesilvano, ma che scelta è? Mah! Comunque niente non si può rimandare ne giocare altrove – “se non vi presentate prendete partita persa a tavolino”.

Mah! Ci rimbocchiamo le maniche e partiamo, chiaramente con ritardo rispetto alla tabella di marcia; ma non interessa, siamo gente seria e quando prendiamo un impegno facciamo di tutto per onorarlo. Dopo circa due ore arriviamo a Montesilvano dove nevica ed è tutto ghiacciato. Senza timore ci prepariamo al match, anche perché lo stesso Trasacco ha affrontato il viaggio come noi: neve e ghiaccio. Prima novità che notiamo di questa manifestazione è la presenza di ben 3 arbitri.

In C1 non c’è il tempo effettivo quindi il terzo arbitro non si capisce a cosa serva, visto che non bisogna cronometrare il tempo effettivo di gioco quindi pensiamo sia tipo il “quarto uomo” nel calcio. E invece quando inizia la gara capiamo a cosa serve il terzo arbitro, serve a tenere a bada la nostra panchina(!). Avete capito bene! Praticamente per tutta la gara il terzo arbitro staziona nei pressi della nostra panchina e ci vieta con ogni mezzo di muoverci, di alzarci, di incitare o di urlare, certo urlare perché è pur sempre una fase finale di un torneo e ci vuole anche qualche urlo di incitamento o di sveglia per i nostri ragazzi. Niente. Siamo marcati a vista e durante la gara ci scappa anche qualche ammonizione a qualche giocatore della panchina reo di aver urlato troppo e di essersi alzato dal suo posto a sedere. Ora, sorvoliamo su cartellini mancati agli avversari e altro, perché non siamo abituati a piangerci addosso, sia quando vinciamo che quando perdiamo ci assumiamo sempre oneri e onori senza cercare scuse. Riusciamo a battere i cugini trasaccani ai rigori dopo un match combattuto. Si riparte e si torna a Celano.

Secondo giorno (il 7 gennaio) ci aspetta la semifinale contro il temibile Guardiagrele, squadra piena di giocatori scesi a suon di soldoni dalle categorie superiori che punta a vincere tutto. Senza timori ci rimettiamo in marcia, con le condizioni meteo migliorate rispetto al giorno prima. Arriviamo al PalaRoma di Montesilvano e dopo i preliminari di rito scendiamo in campo per onorare al meglio la competizione. Solito siparietto del giorno prima con il terzo arbitro (stavolta una donna) completamente dedicato alla nostra panchina. Pronti-via e a due minuti dal fischio d’inizio il nostro Fieramosca si invola da solo verso la porta avversaria, uscita “kamikaze” del portiere guardiese che travolge “Enzetto” senza prendere il pallone (per la cronaca Enzo ha riportato un infortunio ancora da valutare bene). Niente, non succede niente: né punizione, né espulsione, anzi punizione contro (basta rivedere le immagini per capire chiaramente che il portiere non prende il pallone ma solo il nostro giocatore). Inoltre il Guardiagrele non aveva neanche il secondo portiere, forse sarà per questo che l’arbitro non se l’è sentita di espellerlo.

Se il buongiorno si vede dal mattino andiamo bene! Si riprende a giocare con l’assillo del terzo uomo (donna) che ci pressa ogni secondo del match in panchina! Ma solo sulla nostra di panchina, dall’altro lato sono liberi di alzarsi, di urlare, di inveire e di fare ciò che meglio credono senza che nessuno riprenda nessuno. Il match va avanti ed i ben pagati giocatori guardiesi si portano in vantaggio, anche noi abbiamo le nostre occasioni ma come è giusto che sia chi la butta dentro vince e così finisce il primo tempo in svantaggio di un goal. Inizia la ripresa e subiamo il secondo goal, neanche il tempo di accorciare le distanze che gli avversari si portano sul 3 a 1. E qui iniziano una serie di circostanze quanto meno dubbie: prima un’espulsione di un nostro giocatore, espulsione giusta per fallo di reazione sì, però una reazione comporta un’azione precedente o meglio un fallo precedente non visto e non fischiato da ben tre arbitri (o sarebbe meglio dire due arbitri e un tutor della nostra panchina). In inferiorità numerica un giocatore avversario “scucchiaia” verso la nostra porta, capitan Contestabile salva sulla linea (anche qui guardando le immagini si può notare che non era goal, il pallone non entra) ma gli arbitri non sono dello stesso parere e assegnano il goal.

Ormai è finita, ci proviamo con il portiere di movimento ma non riusciamo a ribaltare il risultato e finisce 5-2 per il REAL Guardiagrele, ma anche con 6 ammonizioni per noi e zero per loro e delle sei ammonizioni ben tre sono a carico di giocatori che non sono mai entrati in campo e con l’espulsione del nostro allenatore “per atteggiamento ironico”. Ebbene sì, il comunicato riporta letteralmente “espulso per atteggiamento ironico”, mai sentita una cosa del genere.

Sapevamo del valore degli avversari ma perdere così non ci va, altre squadre sostengono ingenti costi anche per pagare lo stipendio ai giocatori, noi NO ma sosteniamo lo stesso dei costi per portare in giro per l’Abruzzo ben 4 squadre (C1, juniores, giovanissimi e pulcini) e pretendiamo di essere tutelati se non come gli altri anche di più, da una federazione che in più di un’occasione si è mostrata poco attenta soprattutto nei nostri confronti. Concludiamo con una considerazione: quando ci sono fattori non calcolabili come le avverse condizioni metereologiche bisogna considerare sempre l’ipotesi di rimandare e/o rinviare ogni tipo di manifestazione, ne va dell’incolumità delle persone.

 

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Fonte MarsicaSportiva.it

 

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