
Il Governo, ancora una volta, fa cassa coi giochi. Non solo il
Decreto Dignità, un provvedimento che da solo costa 100 milioni e più di euro,
e che tanto male ha prodotto ad una filiera storicamente virtuosa e capace di
produrre un gettito da ben 6 miliardi di euro, ma anche il Prelievo Erariale
Unico (Preu), che da febbraio toccherà vette altissime, le più alte d’Europa,
con quello che è formalmente il terzo aumento in un anno.
Ora il Governo è pronto ad altre soluzioni, per pagare il saldo dell’accordo
sulla Manovra di Bilancio, rilancia. Sì, con l’aumento di Preu su AWP, che
passa dal 23 al 23,9 per il dicembre 2020 e al 24% dal 2021, e con quello su
VLT, al 9% fino all’8,5% in previsione del 31 dicembre 2020 per poi
stabilizzarsi all’8,6% dal 1° gennaio 2021. Si sapeva e se ne è parlato: allo
Stato occorrono con urgenza 300 milioni di euro e in questo AWP e VLT daranno
il loro contributo. Una stangata, senz’altro, seppur di lieve entità rispetto a
quella vera e propria che, secondo le
stime pubblicate da ilSole24Ore, arriverà con prepotenza sulle
vincite.
Infatti, i giocatori si vedranno ridurre del 65% la quota di payout, ossia la
restituzione in vincita delle somme giocate con le slot machine, e dall’altro
lato vedranno una notevole contrazione sulle vincite, divise in due tempi. Tale
provvedimento non riguarderà le slot
machine online che fanno parte del circuito AAMS, le quali
manterranno le quote payout stabilite dalle piattaforme che ospitano questa
particolare tipologia di giochi
C’è
poi tutta la
questione della tassa sulla fortuna, che arriverà a toccare
un quinto delle vincite dei giocatori. Sulle vincite da VLT lo Stato tratterrà
il 20% del totale su importi superiori ai 200 euro, mentre per altre tipologie
di giochi come i Gratta&Vinci, SuperEnalotto, WinForLife, SiVince Tutto,
Lotterie Nazionali, il prelievo del 20% sarà applicato alla quota di vincita
superiore ai 500 euro. La deadline è fissata al 1°gennaio 2021, quando
entreranno nel mirino dello Stato anche le vincite più basse, con un prelievo
del 15% sulle somme incassate superiori ai 25 euro per WinForLife e Lotterie
Nazionali ad estrazione istantanea. Così invece resterebbe escluso il
SuperEnalotto. Lo Stato, insomma, è pronto ancora a premere, meglio dire
spremere, una filiera ormai in ginocchio.