GIORNATA DELLA MEMORIA, IL FESTIVAL “LA CULTURA DEI LEGAMI” PROPONE IL SUO STORICO “SOPHIE”

“Per la Giornata della Memoria, il festival La cultura dei Legami porta in scena il suo storico spettacolo Sophie.  Ispirato alla memorabile e struggente vicenda della Rosa Bianca”

Domenica 27 gennaio alle 18 all’auditorium Petruzzi di Pescara, in occasione della Giornata della Memoria, il Teatro Immediato riporta in scena uno dei suoi spettacoli più forti ed emblematici, “Sophie”. Di e con Edoardo Oliva, in scena insieme a Valeria Ferri. La scenografia è di Francesco Vitelli. I biglietti costano 12 euro (i ridotti 10, e sono riservati agli studenti e agli over 65). Possibilità di comprarli con la “carta docente”. Prenotazioni al 3336530249. Si tratta del secondo spettacolo della nuova edizione del festival “La cultura dei Legami”, organizzata da Edoardo Oliva insieme al Comune di Pescara e al Museo delle Genti d’Abruzzo.

“Uno spettacolo veloce e duro come un colpo allo stomaco ben assestato” scrisse Stefano de Stefano de Il Corriere della sera.

Nel febbraio del 1943, nella Germania nazista, Sophie Scholl e suo fratello Hans, i due ventenni ispiratori del movimento “La rosa bianca” (che si opponeva pacificamente alle atrocità del regime hitleriano), furono arrestati dalla Gestapo perché sospettati di aver distribuito volantini “eversivi” nell’Università di Monaco. Dopo alcuni giorni, riconosciuti colpevoli di alto tradimento, i fratelli Scholl vennero decapitati insieme ad altri amici appartenenti al gruppo.

“Sophie” s’ispira liberamente a questa vicenda storica, in particolare ai verbali dell’interrogatorio tra Mohr, un poliziotto della Gestapo, e Sophie Scholl. E trova la sua essenza drammaturgica più profonda nella contrapposizione, nello scontro-incontro tra due anime: quella profana, ottusa, brutale, eppure fragile del poliziotto, e quella sacra, limpida, smarrita, maestosamente solida della giovane Sophie. Vittima e carnefice danzano sul filo di una partitura di luci e tenebre, suoni e stridori, frastuoni e silenzi; sprofondano, innalzandosi verso vette capovolte. Un viaggio claustrofobico all’indirizzo di un capolinea posto al di là dei vivi, ma lontano dalla morte, intriso com’è di irriducibile vita.

Sophie, l’unica donna del gruppo, fuor da ogni retorica si erge nobile e coraggiosa sulla moltitudine cieca dei “Mohr”.

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