Gli alberi urlanti e massacrati a Francavilla al Mare (CH) |foto|

Riceviamo e pubblichiamo.

Si stagliano al cielo come spettri, simboli di una desolante Nazionale Adriatica a Francavilla al Mare in cui gli alberi sembrano come urlare di dolore e disperazione di fronte alle torture, ai tagli delle chiome, alla eliminazione totale delle gerarchie delle ramificazioni, spogliati di tutto, di dignità, di eleganza, di bellezza.

Ridotti a feticci del degrado paesaggistico, perchè essere costretti a subire questo scempio è un male per occhi, per lo spirito e per il turismo. Ebbene si, danno paesaggistico, danno di immagine, danno biologico, danno turistico perchè questo non è per niente un biglietto da visita ma anzi è un monito alla fuga. Il Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus esprime tutta la sua indignazione e promette battaglia in merito a questa ennesima vergogna delle pessime potature sulle alberature stradali.

Ogni anno assistiamo alla devastazione del nostro patrimonio arboreo lungo la Nazionale Adriatica“, spiega Dario d’Onofrio, consigliere del Co.N.Al.Pa. Abruzzo. “Un doloroso, inesorabile taglio dei rami dei poveri platani e tigli, che restano mutilati imponendoci questo panorama spettrale proprio all’inizio della primavera, quando le piccole gemme erano già pronte a germogliare per donarci un po’ d’ombra dalla calura estiva ed una grande superficie vivente verde, assorbente, che trattiene il particolato del traffico viario.

Si, perchè questi alberi hanno una molteplice funzione di produrre servizi ecosistemici per noi esseri umani che produciamo tanto inquinamento. Alberi importanti che, se ben curati, potrebbero realizzare una straodinaria galleria verde sulla Nazionale Adriatica, una barriera per combattere i gas e le polveri sottili cancerogene che uccidono. “La stupidità ed arroganza umana verso tutto ciò che cresce mi ricorda il comportamento degli orchi nei libri di Tolkien….“, conclude sconcertato d’Onofrio.

Ancora una volta l’indignazione e la rabbia per le capitozzature degli alberi e per la distruzione dei servizi ecoistemici esplode forte e decisa. Le nostre città e le nostre strade sono sempre più inquinate e traffiche e i nostri grandi alberi sono devastati da personale non specializzato.

La potatura di questi grandi alberi urbani dovrebbe essere svolta da ditte di arboricoltori specializzati con formazione tecnico-scientifica“, spiega invece Annalisa Petrucciani, anche lei consigliere del Co.N.Al.Pa. Abruzzo, “Come associazione ci stiamo impegnando tantissimo nella promozione di attenti professionisti degli alberi. Come ci insegnano gli esperti le alberature urbane non si potano in questo modo, ovvero eliminando tutto la chioma con le ramificazioni ma si interviene in maniera selettiva, preservando la naturalità degli esemplari arborei. La potatura deve migliorare l’albero, eliminando le parti malate, effettuando rimonda del secco. In questo caso la costante tortura delle motoseghe ha trasformato gli alberi in esemplari innaturali che presentano già molte criticità e che purtroppo non faranno altro che peggiorare. Una corretta potatura aumenta la sicurezza dei cittadini ed evita crolli.

Secondo il Co.N.Al.Pa. c’è anche un danno economico e un danneggiamento di beni ambientali pubblici con depauperamento di importanti risorse naturalistiche importanti nella lotta all’inquinamento atmosferico.

 

Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus

Delegazione Abruzzo

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