I ragazzi che fanno sport vanno meglio a scuola. Lo dimostra uno studio

Genitori, a chi non è mai capitato di proibire al proprio figlio di praticare sport affinché studi di più e porti a casa risultati scolastici migliori? Bene, se lo avete fatto, sappiate di aver fatto la cosa sbagliata.

Sugli Annals Journal of Health Promotion è stato recentemente pubblicato uno studio, ripreso anche da Repubblica.it, condotto dall’Università di Montreal, che ha monitorato i rendimenti di circa 2700 studenti canadesi. I risultati sono impressionanti: concentrazione, attenzione e capacità di apprendimento sono maggiori allo svolgersi di una regolare attività fisica.

Addirittura, il 48% degli atleti si dedica allo studio a casa per tre ore in più alla settimana rispetto a coloro che non fanno attività. Il Dottor Andrea Grasso, Specialista in Ortopedia e Direttore del Trauma Sport Center della Casa di Cura Villa Valeria di Roma, ha analizzato lo studio effettuato in Canada:

“L’ambiente dello sport è da sempre un luogo sano che tiene impegnati i ragazzi in maniera virtuosa; questo ha effetti diretti sul comportamento e il rendimento scolastico ma soprattutto il senso di autodisciplina acquisito nello sport si riflette anche nell’attenzione in classe e nello svolgimento dei compiti a casa. Le numerose ricerche condotte sull’argomento hanno messo in luce molti effetti positivi di una regolare attività fisica e sportiva: i giovani atleti hanno voti più alti della media, specialmente nella lingua madre e in matematica, si diplomano in tempo e fanno meno assenze” ha evidenziato Grasso. “Una interessante ricerca inglese su  cinquemila ragazzi ha rilevato ad esempio che un esercizio di 17 minuti in più al giorno per i maschi e 12 minuti per le femmine migliorano i risultati scolastici nelle materie scientifiche e i benefici perdurano negli anni successivi”.

Anche per quanto riguarda le assenze scolastiche, gli studenti di medie e superiori che fanno sport perdono il 51% in meno di giorni di scuola e presentano il 42% in meno di assenze ingiustificate. I giovani atleti inoltre sono meno coinvolti in risse e atti vandalici (rispettivamente il 27 e il 28% in meno).

La sedentarietà può solo che ledere le capacità percettive e cognitive dei bambini, mentre, in sostanza, una adeguata e regolare attività sportiva è il modo migliore per assicurarsi il loro benessere fisico, ma anche una attenzione maggiore allo studio, con conseguenti migliori risultati scolastici.

Redazione IlFaro24.it

 

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