IL DIRETTORE GENERALE DELLA ASL1 ABRUZZO SMENTISCE LA RIAPERTURA DEI PPI DI PESCINA E TAGLIACOZZO E LA DILAZIONA A DATA DA DESTINARSI. GIOVAGNORIO: «I SINDACI DELLA MARSICA SONO SUL PIEDE DI GUERRA».

Il direttore generale della Asl1 Abruzzo Dott. Roberto Testa non ha indicato l’attesa data per la riapertura h24 dei P.p.i. di Tagliacozzo e di Pescina, dissimulando l’assenza di volontà e lo scarso impegno nel rendere al Territorio marsicano l’indispensabile servizio sanitario con tecnicismi e trincerandosi ancora una volta dietro le ragioni, ormai anacronistiche e improponibili, della sicurezza per l’emergenza Covid.

Sono stati riaperti ippodromi, piscine, club sportivi; è stato dato il via libera alle sagre e alle manifestazioni ludiche, ma l’indispensabile servizio sanitario dei P.p.i. di Pescina e Tagliacozzo sembra non essere nelle priorità della Direzione sanitaria provinciale.

Una politica regionale in imbarazzante difficoltà di fronte alla richiesta dei Sindaci marsicani, a causa della “serietà”, più volte tirata in ballo dal Dott. Testa, per la quale non se l’è sentita di indicare la fatidica data di riapertura dei Punti di primo intervento per tema di non essere smentito dalla stampa.

Ne fa quindi una questione personalistica e di facciata, il Direttore generale, a fronte del grido inascoltato delle popolazioni marsicane ed eque, depauperate ormai da più di tre mesi e mezzo del servizio sanitario primario di pronto soccorso. E sconfessa anche la data del 16 giugno e la riapertura h12, annunciate il 29 maggio scorso dal Presidente Quaglieri: “In nessun atto aziendale – ha dichiarato in sede di audizione il Dott. Testa – è stato scritto che i P.p.i. saranno riaperti il 16 giugno”.

Una lunga e dettagliata relazione è stata letta e lasciata agli atti della Commissione dal Sindaco di Tagliacozzo Vincenzo Giovagnorio che ha formalizzato nel documento – entrando nel merito tecnico e quindi suggerendola – la soluzione alla riapertura dei P.p.i. oltre che proporre altre concrete e realizzabili soluzioni per il rafforzamento della sanità locale.

All’intervento di Giovagnorio è seguito quello del Sindaco di Pescina Stefano Iulianella che ha lamentato l’assenza in commissione del Presidente della Giunta regionale Marco Marsilio e dell’Assessore alla sanità Nicoletta Verì, ribadendo tutte le richieste formulate dai sindaci marsicani.

A supporto delle richieste dei Sindaci titolari dei Presidi sanitari di Pescina e Tagliacozzo hanno parlato anche il Sindaco di Magliano dei Marsi Mariangela Amiconi e il Sindaco di Balsorano Antonella Buffone. Sono stati ammessi in commissione, ma senza diritto di parola, i Sindaci di Scurcola e di Sante Marie.

Nell’ambito della Commissione hanno preso poi la parola i Consiglieri regionali Giorgio Fedele, che si è fatto strenuo difensore dei diritti avanzati dai sindaci a fronte della granitica gommosità delle posizioni manageriali; Francesco Taglieri, che ha controbattuto con valide e competenti argomentazioni sanitarie; Marianna Scoccia, che ha chiesto alla Maggioranza di introdurre all’o.d.g. la votazione della risoluzione dei Sindaci. E poi ancora Simone Angelosante, segretario della Commissione stessa e Sindaco di Ovindoli; Amerigo Di Benedetto, Sandro Mariani e Silvio Paolucci che ha rimproverato alla maggioranza la mancanza di programmazione in tema dell’intera sanità regionale.

“Terremo alta l’attenzione sulla problematica – hanno dichiarato i sindaci di Pescina e di Tagliacozzo – pressando i referenti politici affinché giunga a soluzione questo imprevisto grave problema riguardante l’urgente riapertura dei punti di primo intervento di Tagliacozzo e Pescina. Confidiamo che in occasione della prossima seduta di Commissione, prevista giovedì prossimo 11 giugno, nella quale si tornerà a parlare di sanità marsicana con l’ospedale di Avezzano, si sappia finalmente quando e come i Punti di primo intervento torneranno operativi”.

Il Sindaco Giovagnorio che a margine della Commissione è stato rimproverato dal Direttore Dott. Testa di aver sbagliato, nel precedente comunicato stampa, la citazione della città laziale nella quale operava prima di giungere a L’Aquila, fa ammenda e correggendosi specifica che la rimozione dello stesso non è avvenuta a Latina ma a Frosinone.

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