Il romanticismo ha le coordinate del Castello di Celano: ecco un vero matrimonio medievale in città

 

Verrà celebrato stamattina, con tutti i crismi che si richiedono ad uno sposalizio di questo tipo. I due neo consorti promessi, Grazia ed Antonello, hanno scelto di avverare il loro sogno più intimo: quello di realizzare un matrimonio in stile medievale grazie al sostegno virtuoso dell’Amministrazione Comunale e dell’Associazione ‘Compagnia Rosso d’Aquila’. La promessa sposa: «Il mio vestito cucito su misura ed il colpo di cannone faranno da cornice ad un matrimonio che di standard ha solo il significato più vero».

 

Grazia Benvenuto, cassiera, ed Antonello Tomassetti, militare da ben 13 anni, oggi, 16 luglio, si scambieranno le fedi nuziali innanzi a sbandieratori, cavalieri, dame e giullari di corte. Veri gli sposi, vero il sacro rituale, veri anche il castello ed il corteo: finta? Solo l’epoca storica. Tutto fuorché le banalità, in quel di Celano: stamattina, alle ore 10 e 30 in punto, nella metafisica cornice fiabesca del Castello Piccolomini, splendido maniero, unico in Abruzzo per caratteristiche strutturali, risalente al 1392, due novelli sposi si godranno le promesse del sì eterno al di sotto di un cielo tempestato dai raggi di sole, dalle colorate bandiere degli sbandieratori aquilani e da un vero e proprio colpo di cannone. La Celano romantica, quindi, discenderà, stamani, nella melodia più tipica del matrimonio medievale per volere di una novella coppia di sposi, giunta all’altare, che nutre entro le sue vene un sagace attaccamento alla passione per la storia medievale. Tutto ciò riguarderà il rito sacro degli innamorati, il quale, di fatti, verrà presentato in una maniera assolutamente alternativa, ossia ad immagine e somiglianza dei riti medievali dell’età più affascinante e cupa del risveglio dell’essere umana.

 

Il corteo in stile medievale partirà alle ore 10 da Piazza Aia e giungerà al Castello Piccolomini di Celano per le ore 10 e 30. Il matrimonio, nell’era medievale, soleva essere considerato come una sorta di ‘contratto’, stipulato tra due famiglie di ceppo diverso, per mere questioni di connivenza politica, economica e sociale. Successivamente, però, il rito ha attirato su di sé una particolare tipologia di usanze, composta da alcune tappe indissolubili. Ed i due novelli sposi, oggi, le riproporranno per filo e per segno. Alla base della fantasia medievale in bianco, un’idea messa a punto dall’Associazione aquilana ‘Compagnia Rosso d’Aquila’, esperta di eventi di rievocazione storica, nella rosa dei membri della quale, si annovera anche il promesso sposo di oggi. «Si narra che tutte le donne, da bambine, sognino un giorno preciso della loro vita, quale il momento del matrimonio. Io l’ho sempre sognato così: ricco di pathos, di rumore di risate e di pianti, ma assolutamente attorniato da tutto ciò che ricordi il saper fare medievale della storia degli uomini». Cuore della cerimonia di quest’oggi, sarà il corteo, che guiderà la promessa sposa, come vuole la tradizione, per tutta la città sino alla chiesa prescelta. Anche per il pranzo, è stato previsto un intrattenimento guidato da un gruppo di attori calibrati, che insceneranno giochi e rituali tipici del Medioevo, presso il Ristorante ‘Fonte Rio’di Antrosano, riproponendo anche le fattezze del Torneo di combattimento con le spade.

 

Un maniero incantato, sarà quello di Celano, quest’oggi, ricco sia all’esterno che all’interno, nella sua efficacia immaginifica. «Noi ci sposeremo effettivamente, a Celano, il paese delle mie origini e della mia infanzia. – afferma la sposa – Mio marito, invece, viene da L’Aquila ed è un militare che presta servizio presso la Caserma ‘Pasquali’ del capoluogo. La scelta dello stile medievale, senza dubbio, deriva dalle nostre passioni comuni: da sempre siamo seguaci, infatti, delle dinamiche tradizionali di quel preciso periodo storico, che si crede buio e senza scampo, ma che, nella realtà, è più vivo che mai. Donerò la mia mano all’uomo che amo immersa in un’atmosfera magica, che nasce e che si nutre di tutto ciò che è bellezza, ma passata. Il Comune non ci ha detto di no: io spero che una manifestazione del genere possa toccare gli stupori di molti, oggi, e che possa ridonare al Castello, quel grado di dignità che, ogni tanto, alla pari di uno scomodo cappello, gli viene tolto via ingiustamente. Celano è il mio cuore, condiviso a metà con il mio futuro marito. Sarà presente – afferma ancora Grazia – tutta l’associazione aquilana a tenderci la mano, la quale, dal 2008, propone spirito di condivisione in merito ai temi di rievocazione storica di questo tipo, contribuendo all’ampliamento culturale anche tramite l’esecuzione di corsi pratici». Applausi, quindi, per una novella sposa che ha scelto di indossare, nell’attimo del suo giorno più bello, un abito su misura, fabbricato dalla ‘sarta’ simbolo dell’Associazione stessa, esperta di costumi storici. Tanto di cappello, quindi, per due sposi Made in Abruzzo che hanno reso originalmente immortale l’unico atto d’amore che continua ancora a contare, oggi, nel mezzo di una materialità umana che fa acqua da tutte le parti.

 

 

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