LA MELANZANA BIANCA – RARITA’ CULINARIA

LA DAMA DELLA SUA SPECIE, PURA E CANDIDA

Pensate al bianco candido, alla purezza, alla delicatezza, il tutto in una melanzana. Si tutto vero, una qualità che non si conoscono bene le proprie origini, forse arriva dalla Turchia. La Melanzana Bianca, predilige climi caldi, mostrandosi insofferente al gelo, presentandosi al momento della semina come una bacca ovale lucente e liscia, di piccole dimensioni e dal caratteristico colore bianco.Piatto ipocalorico ma ricco di calcio, fosforo, potassio, vitamine A e C e caratterizzata dalla completa assenza di antociani, con proprietà organolettiche simili al carciofo. Utile per il riequilibrio della funzionalità epatica e per la stimolazione dell’attività del fegato è da considerarsi un ortaggio “ipocolesterolemizzante”. Ortaggio non commestibile crudo a causa della presenza di un’elevata quantità di “solanina”, una sostanza capace di creare irritazione, emolisi e sonnolenza in chi se ne ciba. Il trattamento termico mediante cottura neutralizza gli effetti nocivi della solanina rendendo la melanzana gustosa ed appetibile al palato.Si sprecano le ricette classiche che coinvolgono la melanzana, che bianca o di diverse colorazioni, mantiene lo stesso gusto intenso e corposo.
La semina si effettua in gennaio-febbraio a Sud, in febbraio-marzo a Nord, in letto caldo o semenzaio ben riparato. Per la buona riuscita della semina è necessaria una temperatura di almeno 18°C. Per favorire la germinazione (che in genere dura 10-15 giorni), prima di interrare i semi potete conservarli in un panno umido per circa 8-10 giorni.
La melanzana bianca ha gusto molto più delicato delle varietà viola, che ricorda vagamente i funghi.
Può essere fritta a fette o a tocchetti, senza bisogno di essere immersa in acqua salata perché non ha il retrogusto amaro delle melanzane viola.
La melanzana bianca può anche essere tagliata a fette spesse, cosparsa di sale, olio e spezie e grigliata su una piastra o nel forno, per essere quindi servita fredda come insalata.
Piatto ipocalorico ma ricco di calcio, fosforo, potassio, vitamine A e C e caratterizzata dalla completa assenza di antociani, con proprietà organolettiche simili al carciofo. Utile per il riequilibrio della funzionalità epatica e per la stimolazione dell’attività del fegato è da considerarsi un ortaggio “ipocolesterolemizzante”.

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