L’Aquila, mazzette e appalti: sette rinvii a giudizio

Tra di loro anche tre ex assessori comunali.

L’Aquila. Soldi al partito in cambio di appalti, consulenze fittizie e una mazzetta da 10mila euro nascosta in un regalo contenente una bottiglia di grappa. Scoppia la bomba sul sistema aquilano, legato anche agli appalti post ricostruzione, dove tra i rinviati a giudizio ci sono dirigenti ed ex amministratori. L’inchiesta “Do ut des” portata avanti dalla polizia, condurrà in tribunali tutti gli indagati ad eccezione di Mario Di Gregorio, per il quale l’abuso d’ufficio non si sarebbe consumato in quanto nessuna sua firma risulterebbe sui documenti.

Pierluigi Tancredi, ex assessore comunale nella vecchia giunta di centrodestra, l’architetto Vladimiro Placidi, ex assessore della giunta Cialente, Roberto Riga, ex vicesindaco, Daniela Sibilla, ex cerimoniera del Comune e collaboratrice di Tancredi e Placidi, Fabrizio Menestò, direttore dei puntellamenti a palazzo Carli, Daniele Lago, amministratore delegato della Steda,l’imprenditore di Atri Pasqualino Macera.

Secondo la difesa le accuse sono infondate e sarà difficile dimostrare quanto sostenuto.

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