L’associazione Marco nel Cuore porta l’educazione stradale nell’istituto di Ragioneria a Celano

Celano. Un primo incontro formativo, in cui l’associazione si è presentata e ha introdotto l’educazione stradale agli studenti.

Due ore a cui, grazie alla disponibilità della dirigente scolastica Vincenza Medina dell’istituto scolastico di Celano, che comprende anche il Tecnico economico, ne seguiranno altre, che coinvolgeranno gli studenti in prima persona.

Si è svolto ieri, all’auditorium di Celano, un incontro organizzato dall’associazione “Marco nel cuore, in strada per la vita” per sensibilizzare i giovani di Ragioneria di Celano, a un corretto comportamento quando si mettono alla guida di mezzi, che siano le auto o i ciclomotori.

Ad introdurre i lavori è intervenuto il sindaco Settimio Santilli (l’amministrazione comunale ha promosso l’evento) che ha sottolineato come i politici, spesso al centro di polemiche che a volte diventano disinformazione, fanno delle scelte che se da un parte possono sembrare impopolari dall’altro salvano vite umane. L’esempio è stato la scelta di installare dossi o di fare rotatorie. Santilli ha ricordato la morte di alcuni giovani di Celano che hanno perso la vita in prossimità dell’area dove oggi sorge la rotatoria di fronte al palazzetto dello sport, dove qualche tempo fa, una ragazza ha avuto un incidente. Una rotatoria che di fatto le ha salvato la vita. Cosa che non è accaduta prima, quando la rotatoria non c’era.

Il convegno è stato moderato da Magda Tirabassi, direttore di Terremarsicane che ha raccontato la storia di Marco Zaurrini. “Marco è stato investito sulla strada che da Paterno porta a Celano. Aveva solo 15 anni e come tanti coetanei aveva fatto un giro in motorino con un amico”, ha detto la cronista, “a investirlo è stato un compaesano, poco più che trent’enne. Su quanto accaduto è in corso un processo, davanti ai giudici del tribunale di Avezzano, che ancora non è concluso”.

“La vicenda a Celano e in tutta la Marsica creò da subito un clamore che si trasformò a breve in indignazione”, è andata avanti, “il responsabile dell’investimento, infatti, è tornato a casa, come se nulla fosse. Ha lasciato un ragazzo agonizzante, che fortunatamente poi è guarito tornando all’affetto della sua famiglia e un altro, Marco, che invece, non ce l’ha fatta. Qui non siamo in un tribunale ma stiamo raccontando i fatti e questo è quello che è accaduto”, ha incalzato Tirabassi, “gli agenti di polizia della squadra anticrimine del commissariato di Avezzano lo raggiunsero a casa dopo una mezz’ora e lo portarono in ospedale per gli accertamenti del caso. Dai referti risulta che il 33enne era drogato e ubriaco. Aveva assunto diversi tipi di stupefacente. La storia di Marco è una storia che ha smosso le coscienze da cui però la forza e il coraggio di una famiglia vuole comunque far uscire un messaggio positivo. Che non vi faccia tornare a casa con il magone sullo stomaco ma che sia per voi lo sprona per essere corretti sulla strada e nella vita di tutti i giorni”.

Relatori dell’incontro formativo sono stati il vicepresidente provinciale dell’Aci Tiziano Genovesi che ha illustrato le campagne di sensibilizzazione che ogni giorno vengono promosse nelle scuole e in eventi dedicati e che ha spiegato la figura del guidatore designato, cioè di colui, in una comitiva, che accompagna gli amici al ritorno di una festa dove capita spesso di alzare il gomito.

Per l’Aci è intervenuto anche Francesco Proia, delegato di Avezzano, che ha spiegato agli studenti l’iter burocratico a seguito di una sanzione per uso di alcol o droga alla guida.

Ad illustrare gli effetti della droga e dell’alcol sulle persone, è intervenuto Fabrizio Venturini, primo dirigente medico della Polizia di Stato. Il dottor Venturini non si è sottratto alle domande dei presenti. Maria Paola Zaurrini, vice presidente dell’associazione organizzatrice, ha chiesto, ad esempio, quali sono i postumi dell’abuso di alcol e droga, il giorno dopo l’assunzione.

All’incontro hanno partecipato anche alcuni agenti di polizia di Stato, in servizio al commissariato di Avezzano. L’evento è stato organizzato dall’associazione che porta il nome di Marco Zaurrini, presieduta da Rossella Ricciardi, la madre del giovane morto prematuramente a maggio del 2015.

E’ stata lei a chiudere la mattinata di sensibilizzazione: “Il mio messaggio vuole essere semplice, chiaro. Non bevete ragazzi e non fumate. La vita un dono prezioso”.

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