L’italiano che inventò i coriandoli

di Alina Di Mattia 
Nacque proprio in questi giorni di febbraio, il fisico triestino Ettore Fenderl che, ad appena quattordici anni, non avendo possibilità finanziarie per acquistare confetti o petali di fiori da lanciare sul corteo di Carnevale, recuperò pezzetti di carta colorata, li ritagliò in piccoli triangoli e li lasciò cadere sulle maschere che sfilavano sotto la sua casa.

Era il lontano 1876 e quel ragazzo avrebbe scoperto soltanto qualche decennio più tardi, di aver inventato i coriandoli.

Ingegnere di fama internazionale, Fenderl visse 104 anni abbracciando due secoli. Morì nel 1966, dopo aver contribuito a progettare la metropolitana di Vienna e dopo aver costruito il primo laboratorio italiano per la produzione di acetilene applicato a numerosi impianti tra Austria e Russia.

Contribuì alla nascita dell’Istituto Statale di Radioattività Italiano con il quale collaborò anche il giovane Enrico Fermi e fondò la Fenderlux, azienda che realizzava apparecchiature ottiche destinate ad usi militari.
I suoi brevetti furono copiati persino negli Stati Uniti.

Fenderl rivestì diverse cariche importanti e fu anche Giudice di Pace eppure, a distanza di oltre cinquant’anni dalla sua morte, il fisico viene ricordato ancora e soprattutto per la divertente invenzione destinata ai Carnevali e alle festività di tutto il mondo, idea venuta fuori in un periodo in cui aveva pochi soldi e, pensate, tante ragazze, come egli stesso raccontò in un’intervista a Radio Rai nel 1957. Sarà forse stato questo il motivo ludico che ispirò nel giovane e promettente fisico, la caduta allegra di pezzi di carta colorata dal cielo? Non lo sapremo mai. Una curiosità: la parola coriandoli, in lingua ebraica, è la traduzione di una metafora legata alla manna.

About Alina Di Mattia

Scrittrice, conduttrice e responsabile produzione di grandi eventi istituzionali con esperienza trentennale nei Media e nella Comunicazione. All'attività artistica e manageriale ha affiancato quella di giornalista freelance. Si è occupata spesso di tematiche sociali ed ha all'attivo alcune pubblicazioni letterarie. Ha ricevuto due prestigiosi premi giornalistici nazionali e diversi riconoscimenti pubblici per le attività svolte.