LUCO DEI MARSI. IL CONVENTO, I FRATI, L’AGESCI, IL COMUNE: QUALI SOLUZIONI?

A qualche giorno di distanza è opportuno fare qualche considerazione sulla polemica che ha coinvolto sui social l’Amministrazione comunale e l’associazione Agesci. E’ opportuno perché si sono dette molte cose,
alcune vere e altre meno, alcune viziate dalla collocazione politica dei soggetti intervenuti e altre per contrapposizioni personali che in una comunità, tutto sommato piccola, non mancano mai. Tutto questo è
ovviamente positivo perché rivela una vivacità politica, che ha sempre caratterizzato il nostro paese, ed una attenzione particolare sulla gestione della cosa pubblica. Credo sia importante chiarire che le Amministrazioni comunali che si sono succedute nel nostro paese non sono state tutte uguali per ovvie ragioni: principi e valori diversi, programmi e comportamenti diversi, persone e tempi diversi. Naturalmente questo vale anche per le associazioni. Le associazioni di volontariato, di cui il nostro paese è ricco, rappresentano un grande valore sociale che va al di là dei singoli obiettivi, già di per sé molto importanti, che ogni associazione si propone. Insieme con altri enti ed istituzioni l’associazionismo costituisce una ricca ed insostituibile rete di relazioni. La presenza di queste forze dà ad ognuno di noi, anche a coloro che non le praticano e a coloro che non ne sono
beneficiari diretti, la percezione di una società aperta, dialogante, ricca di rapporti umani soddisfacenti che offre anche ai nostri giovani opportunità di inserimento e di crescita. Esse hanno rappresentato e rappresentano un punto di forza per la nostra comunità con la realizzazione di numerose iniziative nel campo culturale, ricreativo, sportivo, dell’assistenza, della difesa dell’ambiente, della solidarietà e della pace. Poco importa se sono laiche o cattoliche, l’importante è che operino per il bene della collettività. Spesso le Istituzioni dello Stato devono poter contare sul volontariato per affrontare problemi di difficile soluzione come ci ha dimostrato la recente epidemia. Le Amministrazioni di centrosinistra nel nostro paese, pur con le diverse sensibilità degli amministratori che si sono succeduti nel tempo, sono state sempre attente alla vita delle associazioni incentivandone l’attività con varie forme di sostegno, collaborando alle iniziative e rispettandone scrupolosamente l’autonomia. E’ per queste ragioni che, insieme ai nostri concittadini, siamo stati colti di sorpresa dalla polemica
scoppiata con il caso Agesci. E’ bene ricordare che il Comune di Luco è entrato nella piena disponibilità del convento a seguito di una
comunicazione dei Frati Cappuccini avuta solo qualche mese prima dell’atto di concessione gratuita all’Agesci. I Frati Cappuccini spiegavano di non essere più in grado di mantenere la gestione della struttura e quindi, nel rispetto delle norme, la rimettevano al Comune che ne era il proprietario formale. All’epoca l’Agesci era già ospitata da tempo nei locali del piano terra del convento e l’Amministrazione comunale, allora di centrosinistra, si preoccupò di garantire la necessaria continuità operativa all’associazione confermandole la disponibilità della sede con un atto formale. Bisogna anche riconoscere che l’Agesci, ormai in assenza dei frati che conducevano il resto dell’edificio, ha gestito di fatto tutta la struttura per i fini istituzionali dell’associazione salvandola dal degrado.
Tutti gli attori della polemica sembrano animati da buone intenzioni e non c’è ragione di dubitarne, perciò, pur considerando le difficoltà del momento, bisognerebbe lavorare per superare le incomprensioni anche
perchè un’altra soluzione è sempre possibile.
L’auspicio è che tutte e due le parti facciano un passo indietro e si torni ad affrontare il problema con il coinvolgimento di tutti cercando la massima condivisione. Le fratture o i litigi su chi fa meglio gli interessi della comunità ed in particolare dei nostri giovani non fa certamente bene al paese.

Emanuele Zuffranieri – Coordinatore del circolo Pd “R. Amadoro” di Luco dei Marsi

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