L’UNIONE EUROPEA CHIEDE LA GIUSTIZIA DI PROSSIMITA’, MA L’INCREDIBILE E INASPETTATA DECISIONE DELLA PRESIDENTE DEL SENATO CASELLATI PORTA ALLA CHIUSURA DEI TRIBUNALI DI AVEZZANO, SULMONA, LANCIANO E VASTO

Cancellare i cosiddetti Tribunali minori abruzzesi significa depotenziare i territori, aumentando la sfiducia dei cittadini nei confronti delle Istituzioni. I risultati ottenuti, in questi anni, dai Tribunali di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto sono lusinghieri e confermano l’elevata mole di lavoro smaltito in tempi rapidi e con grande professionalità; dunque, non sono minori. Le Imprese, con la chiusura dei Tribunali di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto, non avranno più interesse ad investire nella Marsica, nella Valle Peligna e nell’area Frentana. E’ impensabile che, con la chiusura di tali presìdi di Giustizia, da Tivoli a L’Aquila, da Cassino a L’Aquila, da Campobasso a Chieti e da Chieti a Tivoli non ci siano più le Procure. Con la chiusura dei Tribunali, si velocizzano i tempi dei processi? Con la chiusura dei Tribunali, si assumono nuove risorse umane o non si tratta piuttosto di assorbire quelle già esistenti per portarle altrove? A cosa serve allora l’Ufficio del processo di cui parla tanto la Ministra della Giustizia? A creare nuovo precariato ed a spendere inutilmente i cosiddetti fondi del PNRR? Anche l’Unione Europea ha detto, a chiare note, che lo Stato di diritto esige, come valore fondamentale, la Giustizia di prossimità. Parlare ancora di accorpamento dei Tribunali è in antitesi con i principi ispiratori del Next Generation EU. Quindi l’accentramento, nella visione europeista, oltre ad allontanare la Giustizia dal cittadino e deteriorare lo Stato di diritto, non produce neppure buoni risultati in termini di efficienza. L’ex Giunta Regionale D’Alfonso istituì, in attuazione dell’art. 2 della legge regionale n. 10/2017, la Commissione Tribunali d’Abruzzo, al fine di redigere un piano congiunto di interventi istituzionali e politici per la difesa dei presìdi giudiziari abruzzesi, messi a rischio dal Decreto Legislativo n. 155 del 2012. Chiedo all’attuale Giunta Regionale la convocazione di tale Commissione. Non possiamo perdere altro tempo: bisogna fare in fretta. Anche per il Governatore della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, durante la campagna elettorale delle elezioni regionali, la salvaguardia dei cosiddetti Tribunali minori abruzzesi era una priorità. Allora anche la Regione Abruzzo faccia la sua doverosa parte. Ha ragione il Senatore Luciano D’Alfonso, quando dice che occorre evitare il gigantismo delle priorità: l’Abruzzo deve individuare obiettivi che siano in linea con la modernizzazione. La salvezza dei Tribunali di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto è una emergenza europea e, quindi, deve essere una priorità. Il compianto ex Rettore dell’Università degli Studi di Teramo, Luciano Russi, già nel 2004 siglò una Convenzione tra l’Ateneo e gli Ordini forensi di Avezzano, Sulmona, Vasto, Teramo e L’Aquila per rafforzare l’imprescindibile funzione della ricerca universitaria come supporto scientifico della professione forense. Non dimentichiamoci che la sede distaccata della Facoltà di Giurisprudenza in Avezzano nacque anche grazie alla lungimiranza del Prof. Luciano Russi. Detta sede distaccata dal 2004 a tutt’oggi ha consolidato la funzione fondamentale del Tribunale di Avezzano ed ha riaffermato l’unicità dell’Università di Teramo per gli studi giuridici in Abruzzo. Per concludere, proviamo per un momento soltanto ad immaginare Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto senza i rispettivi Tribunali e le rispettive Procure. Non mi stancherò mai di dire ai politici che la politica dei tagli ai servizi fondamentali, come la Giustizia, la Sanità, i Trasporti, la Scuola, l’Università, portano solo alla mortificazione dei territori, abbandonandoli al loro destino. Ringrazio tutti coloro che si impegnano quanto meno per salvare tutto ciò che è stato fatto di buono, in modo particolare il Senatore Gianluca Castaldi, la Senatrice Gabriella Di Girolamo, il Dott. Gianni Di Pangrazio, che non demordono e continuano a contrastare fortemente la sciagurata politica dei tagli nelle nostre aree interne. E, viste la buona volontà e lungimiranza di altri politici in questa lotta, mi corre l’obbligo di citarli e ringraziarli allo stesso modo: il Senatore Luciano D’Alfonso, il Senatore Primo Di Nicola, il Senatore Nazario Pagano, il Senatore Alberto Bagnai, il Senatore Gaetano Quagliariello, il Senatore Alberto Balboni, il Senatore Giuseppe Luigi Cucca e la Senatrice Loredana De Petris. Mi auguro che tanti altri politici e tutti i cittadini comprendano la gravità di tali decisioni per il nostro territorio. E chiedo scusa se ho dimenticato involontariamente qualche nome.

Avv. Aurelio Cambise

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