MARCELLO ANTONELLI: (Forza Italia): ‘”La politica dell’intimidazione in Abruzzo”

“Ringrazio il Governatore D’Alfonso per la notorietà che ha voluto assicurarmi con l’azione civile aperta nei miei confronti in riferimento alla vicenda dei siluramenti nella giunta Alessandrini e PescaraPorto. A questo punto lo invito caldamente a non ritirare la sua denuncia, perché sono personalmente impaziente di andare in un’aula del Tribunale della Repubblica a parlare della vicenda di PescaraPorto e di D’Alfonso”. Lo ha detto il Capogruppo di Forza Italia al Comune di Pescara, Marcello Antonelli, nel corso della conferenza stampa convocata stamane per ufficializzare l’azione civile intrapresa dal Presidente della Regione Abruzzo D’Alfonso nei suoi confronti per i presunti contenuti di una conferenza stampa del centro-destra del 22 agosto scorso riferita al valzer degli assessori nella giunta Alessandrini. Presenti stamane accanto al Capogruppo Antonelli tutti i consiglieri comunali di Forza Italia, Vincenzo D’Incecco, Fabrizio Rapposelli, Luigi Albore Mascia, Eugenio Seccia, il Capogruppo di Pescara Futura Carlo Masci, i consiglieri di Pescara in Testa, con Guerino Testa, Massimo Pastore e Alfredo Cremonese, il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri, Alessandra Petri in rappresentanza di Fratelli d’Italia, e gli ex assessori Isabella Del Trecco e Gianni Santilli.

“Innanzitutto oggi annuncio ufficialmente la mia adesione a un nuovo partito, il PDD, ossia il ‘Partito dei Denunciati da D’Alfonso’, un partito trasversale che, sino a questo momento, conta la presenza dei consiglieri regionali Lorenzo Sospiri e Mauro Febbo per Forza Italia, e Domenico Pettinari per Movimento 5 Stelle, ma anche giornalisti come Lilli Mandara, e non sappiamo quanti altri potranno iscriversi nei prossimi giorni – ha ironizzato il Capogruppo Antonelli -. Evidentemente, viste le richieste di risarcimento, tutte attestate all’incirca sui 50mila euro, viene da pensare che, esaurita la cerchia dei parenti, il Governatore stia ora cercando contributi esterni per arricchire quel fondo che, come da lui stesso annunciato a inizio mandato, vorrebbe utilizzare per le ‘grandi opere in Abruzzo’. Personalmente lo ringrazio per la notorietà che mi ha voluto conferire con la sua azione civile, ovviamente non andrò, né io né i miei legali, alla richiesta di mediazione perché, in realtà, approfittando dell’occasione che mi ha voluto offrire, sono impaziente di entrare in un’aula di Tribunale per parlare di PescaraPorto e di D’Alfonso, anzi a tal proposito lo invito a cogliere anche lui tale occasione, e non pensasse di ritirare la sua denuncia. Nel frattempo lo informo che in Tribunale porterò tutte le fatture dei pagamenti delle parcelle dei miei legali, e gli chiedo di fare altrettanto, ossia di intervenire in Tribunale portando e presentando le fatture attestanti i pagamenti delle parcelle sicuramente effettuati ai suoi avvocati dalla vicenda Housework in poi. Nel frattempo – ha proseguito il Capogruppo Antonelli – mi chiedo se nell’aula del Tribunale civile incontrerò, accomunati dalla stessa sorte, anche il Pubblico Ministero Mantini, magari raggiunta anche lei dallo stesso atto e da una identica richiesta di risarcimento solo per aver osato inviare un avviso di garanzia al Presidente D’Alfonso ipotizzando i reati di falso e abuso e paventando legami e interessi del Governatore sempre in merito alla vicenda di PescaraPorto, perché è utile ricordare che, parlando di D’Alfonso e di PescaraPorto il centro-destra non si è inventato nulla, piuttosto non ha fatto altro che citare gli atti di un Pubblico Ministero. E tutto questo senza dimenticare i diversi articoli di stampa in cui si cita la presenza del Governatore D’Alfonso in diversi pranzi e cene nelle quali lo stesso Presidente sarebbe intervenuto sulla giunta Alessandrini. Ora, che la giunta Alessandrini sia un esecutivo telecomandato da D’Alfonso il centro-destra continua a dirlo dal 2014, pare strano che il Governatore se ne sia accorto solo oggi. Chiaramente – ha aggiunto il Capogruppo Antonelli – l’atto del Governatore rappresenta un ‘caso’ politico gravissimo, ha il carattere di una volgarissima intimidazione nei confronti di una intera opposizione che lo combatte e che non si fa politicamente conquistare, e quanto accaduto non fa altro che rafforzare la nostra ferrea convinzione che D’Alfonso rappresenti una piaga politica per l’intero Abruzzo e va combattuto senza tregua. E ovviamente riteniamo che dietro tale operazione, in realtà, ci sia una strategia combinata: ricordo, infatti, che all’indomani di un comunicato stampa datato 6 settembre, inerente il mancato funzionamento del Suap del Comune di Pescara, anche il Dirigente comunale Guido Dezio, anch’egli raggiunto da un avviso di garanzia firmato dal PM Mantini, durante una riunione con altri Dirigenti, chiese platealmente al proprio segretario di stampargli gli articoli di giornale inerenti la nota stampa del centro-destra e, sempre in maniera plateale e pubblica, dinanzi dunque a diversi testimoni, dichiarò ‘questa volta mi sa che il consigliere Antonelli una querela se la merita proprio’. In teoria la querela si giustificava per il nostro aver espresso perplessità per l’annunciato trasferimento del Dirigente Silverii, memoria storica del Settore tecnico, ovvero proprio di quel dirigente che aveva detto ‘no’ alla vicenda di PescaraPorto. Le parole del Dirigente risuonano ovviamente come una minaccia e fanno pensare alla presenza di una regia occulta dietro l’intera vicenda, ovvero o il Dirigente Dezio già sapeva dell’azione civile del Governatore, che ha dato mandato al proprio legale il 14 settembre scorso, o non mi spiego cosa possa indurre un Dirigente comunale, ovvero un pubblico dipendente, a esprimersi in maniera così plateale nei confronti di un consigliere comunale, che è un pubblico ufficiale e ha ogni diritto di indagare o chiedere approfondimenti circa l’operato dei dirigenti comunali. Ovviamente l’azione di D’Alfonso non ci farà arretrare di un passo, anzi a partire da oggi la nostra opposizione diverrà ancor più incisiva e capillare, il Governatore deve avere la certezza che avrà una lente d’ingrandimento posizionata ventiquattro ore su ventiquattro su qualunque atto andrà a firmare o ad assumere, esattamente com’è accaduto sino a oggi”.

 

 

 

 

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