Meteo. Il Mediterraneo sede di un Inverno mite nonostante le fasi transitorie e repentine, ritornano protagonisti scenari “verosimili invernali”

Meteo. Gli ultimi giorni di Gennaio 2022 si concludono relativamente miti, nonostante le ventose sfuriate artiche con le traiettorie per lo più balcaniche e in direzione dell’Italia meridionale attraverso il freddo Grecale e la Tramontana siano state solo parentesi invernali all’interno dei giorni della merla che, quest’anno, non hanno rispettato le loro caratteristiche. In particolare, anche la nostra area appenninica centrale abruzzese è stata lo scenario delle correnti d’aria fredda dai quadranti settentrionali, ma il rafforzarsi imminente del contesto anticiclonico ha riconquistato il comparto euro-mediterraneo proiettandosi di nuovo verso l’Europa occidentale e il Mediterraneo. La Grecia e i restanti Balcani meridionali hanno vissuto gli ultimi stati invernali di taluna stagione oramai assente e carente dal punto di vista invernale. La massa d’aria fredda si è dissolta in men che non si dica e il bacino del Mediterraneo è riscontrabile come la fucina dell’Anticiclone Subtropicale e le sue espansioni invasive al di fuori delle circostanze in cui si sarebbe dovuto presentare secondo la norma, teatro di temperature invernali che, nelle ore più assolate del giorno, si attestano intorno ai 12/13 gradi centigradi a quote di bassa montagna e nei bassi strati della nostra Troposfera dal punto di vista dei valori massimi, intorno allo zero e progressivamente al di sotto dello zero a causa delle inversioni termiche (consequenziale escursione termica) nelle aree interne del Centro e settentrionali alpine e interne padane, specie nelle conche e nelle valli aventi i pendii brulli e più ombreggiati, nonché le vallate ben concave verso le interne e ai confini di questi ultimi. Tuttavia, il contesto anticiclonico perderà di nuovo vigore, come esplicitato nello scorso aggiornamento, ciononostante la breve pausa dall’elaborazione delle previsioni meteorologiche seppur in privazione dell’interpretazione dei modelli fisico-matematici, il redigere gli articoli, l’Inverno riacciufferà le redine relativamente ai giorni della merla, molto freddi dal punto di vista della temperatura percepita in caso di forte vento, durante i quali eventi le espansioni anticicloniche delle aleutine hanno veicolato vere e proprie masse d’aria gelida di origine artico-continentale verso il Canada e la costa nord-orientale degli Stati Uniti, ivi compreso l’entroterra degli Stati Uniti settentrionali e orientali. Tornando al contesto euro-italico il cambio di rotta comincerà a farsi prevalere grazie alle nuove insidie atlantiche si riproporranno debolmente mainando l’aria più umida in quota verso il nostro stivale, ove l’inversione termica ancora attiva nelle aree vallive montuose innescherà nuovamente la formazione di nubi basse e nebbie nei bassi strati. Nelle giornate di lunedì e martedì della settimana che viene e tra una pausa e l’altra in prossimità del fine settimana, un nuovo nucleo d’aria fredda questa volta con la traiettoria rilegata meno marginalmente all’Italia seppur ben determinata in Adriatico e sui Balcani affonderà sul Mediterraneo accavallando a sé in senso antiorario la nuvolosità più compatta alto-stratificata e principalmente composta dai cumulonembi e dai nembostrati per la maggior parte da taluni. La perturbazione in discesa dal Mar Baltico in successione alla temporanea ondulazione dell’Anticiclone delle Azzorre lungo il meridiano di Greenwich avrà un moto molto rapido e sotto le sembianze di un completo fronte freddo e perturbato che lambirà l’Italia nord-orientale e tutto il settore adriatico sino alle regioni centrali e meridionali. Le temperature massime subiranno anche nei valori minimi, ma in misura maggiore nei valori massimi, un brusco e repentino crollo dal punto di vista della colonnina di mercurio a causa dell’avanzamento di una fase fredda dai connotati invernali e recanti le isoterme attinenti ad una tipica e, in maniera anomala nel corso degli anni e rispetto alla frequenza degli anni decorsi, sfuriata di vento freddo e di tempesta che darà luogo ad annuvolamenti rapidi seguiti da rasserenamenti con la possibilità del ritorno di un po’ di neve sui monti dopo questo Inverno relativamente mite esattamente accaduto se non l’anno scorso dal punto di vista della maggiori perturbazioni artiche-marittime, più gelide e incisive a quote di montagna, nell’ultimo decennio d’Inverni, ancor più incisivamente rispetto alla decade annuale venente a priori di questi ultimi. Il miglioramento delle condizioni meteorologiche dai settori settentrionali e occidentali all’area adriatica e ionica centrale e meridionale sarà già concretizzabile dalla metà del corso di questa settimana entrante. L’aria fredda verrà riassorbita dal campo di alta pressione che ripristinerà solo una moderata subsidenza atmosfera e condizioni meteorologiche per lo più stabili e soleggiate e per il prossimo fine settimana variabili. Gli ensemble riproponenti altri scenari di vecchio stampo invernale sembrano rinquadrare eppur non confermare propriamente e in modo allineato la possibilità di irruzioni d’aria molto fredda di origine artica nel lungo termine o long range e la possibilità di improvvise nevicate fino a quote molto basse, tendenza meteorologica appartenente all’inizio della seconda decade di un Febbraio 2022 al suo esordio come Gennaio altalenante, mite nonché ballerino, che potrebbe invece rivelarsi anche più consono alla stagione invernale inoltrata, purtroppo ad oggi al di sopra della media stagionale o particolarmente mite, dove la temperatura percepita in caso di forte vento la farà da padrona e ne sarà la protagonista indiscussa dopo che il nostro corpo abbia escogitato l’abitudine di vivere pomeriggi di stampo quasi primaverile. Sarebbe proprio al cessare di queste correnti d’aria molto fredde che, le temperature minime, scenderanno al di sotto dello zero, secondo la tipicità di questo Inverno inoltrato.

Grazie e al prossimo aggiornamento meteo in forma scritta. 

Riccardo Cicchetti

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