Meteo. L’aria fredda lamina la penisola dall’Est Europeo. E’ un colpo di fionda d’Inverno anche duraturo. Vediamo il perché di queste improvvise “bizzarrie primaverili”

Meteo. Un’area di bassa pressione proveniente dall’Europa nord-orientale si è trasformata in una ciclogenesi mediterranea posizionandosi tra i Balcani centro-settentrionali e l’area adriatica del nostro stivale. Il fronte freddo e instabile proveniente dal Nord Europa sta convogliando masse d’aria fredda attraverso i venti maestri che si instaurano sui bacini del Mediterraneo una volta che l’intensità in quota abbia concesso loro di valicare il loro crinale, dunque la loro portatura a livello orografico. La perturbazione ha già raggiunto il nostro stivale e ha richiamato correnti d’aria umida di origine tropicale-marittima, nelle precedente ore di Libeccio e Ponente poiché avvitate da una circolazione depressionaria quasi sempre in queste circostanze scaturente dall’avvicinarsi sempre più frequente di due fronti di natura differente, uno freddo e uno caldo quest’ultimo rappresentato dai venti più miti e umidi della superficie marina del Mediterraneo orientale, il cui Deserto del Sahara dai quali le polveri vengono sollevate dall’entroterra algerino e libico n è stato la fucina agglomerando una quantità di PM10 o di polveri sottili. Tuttavia, l’aria umida sarà più calda dal basso solo dall’inoltrarsi della stagione primaverile, solitamente considerando le cause e gli effetti del riscaldamento globale racchiudente l’intero globo terrestre e dunque la circolazione generale dell’atmosfera, talune sono accadute dapprima nella Primavera inoltrata. Tutto ciò perché la Primavera viene dagli Anticicloni Subtropicali stazionanti d’Inverno e si sono manifestate in maniera antecedente al periodo. Tale vulnerabilità del sistema atmosfera e anche oceanico rende alterata e inalterata la scala geografica più bassa variando notevolmente e come in un perenne Autunno e Primavera, il contesto stabile del tempo rappresentante il volto volubile della Primavera che si intensifica proprio in questo periodo verificandosi a priori, ma da questo periodo in termini di masse d’aria permeate a causa dell’intensità dei venti attinenti anche alle correnti discensionali (verticali discendenti) che si originano durante l’avvallamento dei granelli inferiori e superiori aventi diametro inferiore ad un micron che riescono ad essere sospinte o sollevate fino alla nostra penisola, a volta fino alla foresta amazzonica, bonificandola attraverso il deposito munito dalle precipitazioni, stessa cosa per quanto riguarda il nostro territorio solo che le precipitazioni possono essere piovose e nevose. 

EVOLUZIONE E TENDENZA METEO

Le correnti d’aria molto fredda inizialmente di origine artico-marittima, sia in quota (isoterma inferiore ai 35 gradi Celsius alla quota di 500 HPa) che verso il suolo (isoterma di 850 HPa di – 8 alla quota di 850 HPa) continuerà ad affluire anche nelle prossime ore, incentrando e calamitando tale isoterma più bassa proprio sulle regioni settentrionali e centrali, in particolare la – 4  e la – 5 alla quota di 850 HPa, poiché la distribuzione delle isoipse e delle isoterme non è omogenea rispetto al resto della massa d’aria in senso orizzontale in special modo. Le stesse isoterme sopraggiungeranno fino ad estendersi alle regioni meridionali. La Tramontana sulle regioni settentrionali e il Grecale sulle regioni centro-meridionali fino alle Isole Maggiori garantiranno la percezione maggiore di freddo a causa del forte vento dovuto ai dislivelli barici tra la Grecia, i Balcani centrali e l’Italia. Dalla metà della settimana la Tramontana, tra un rinforzo e l’altro, incrementerà il colpo di coda d’Inverno realizzando nel concreto la vera e propria ondata di gelo artico agli esordi della Primavera meteorologica (entrata il primo Marzo 2022 come ogni anno dal punto di vista meteorologico). Sia nella giornata di martedì che in questo fine settimana, come a fasi alterne nel corso di questa settimana, probabile che non come indicato nella simulazione del modello fisico-matematico GFS che, secondo quanto indicato dagli altri, non vi è questa pre-configurazione a livello orografico in termini di equazioni a contorno fisico-matematiche esattamente in correlazione allo stato attuale della circolazione atmosferica a scala euro-atlantica per gli altri modelli di calcolo modellati e migliorati anche dal punto di vista dell’analisi presente o che si viene a verificare a posteriori, basandosi la maggior parte dei dati su postulati matematici ed empiricamente strutturati tramite le osservazioni ricollegabili anche e soprattutto alle strumentazioni che inviano i dati nei centri di calcolo. Venendo ad impattare dopo aver attecchito umidità sulla superficie marina del Baltico, lo Ionio e l’Adriatico (Bora sull’alto Adriatico e Grecale sul medio e basso Adriatico, le masse d’aria fredda trainate dall’involucro a livello troposferico molto freddo, avendo acquisito umidità dal basso come se fossero una spugna, daranno luogo a moti convettivi perché sospinti forzatamente contro l’orografia territoriale sia alpina “stau alpino” che “stau appenninico” che lo sfondamento appenninico non dovuto alla forzante, ma alla sospensione delle nubi al di là dal lato sopravvento della catena montuosa dove possono transitare sul settore orientale e centro-occidentale in un contesto variabile, mentre sul restante territorio geografico le condizioni meteorologiche resteranno fredde e serene. Il cessare alterno delle correnti d’aria aventi una temperatura annessa al Wind Chill (temperatura percepita o acuita) nelle aree montuose e vallive agevolerà l’escursione termica a causa sia della densità che dell’irraggiamento dell’aria successivamente avente in comparazione all’effetto un blocco anticiclonico a mo’ di cuneo fino alla Scandinavia e alla Russia centro-settentrionale, di matrice artico-continentale, facendo sì che le temperature minime della notte e del primo mattino permettano le gelate tardive che non gioveranno sicuramente alle fioriture anticipate scaturenti dai periodi miti riconducibili all’Inverno inoltrato, la secchezza dell’aria racchiusa nel periodo anticiclonico sopra illustratovi. Tornando a noi, le nevicate potrebbero essere di debole intensità sulle regioni meridionali e centro-meridionali, lungo il versante adriatico della dorsale appenninica sia martedì che a fasi alterne come ritornante del minimo depressionario nel fine settimana. Tali fiocchi di neve, a volte molto coreografici, si spingerebbero fino a quote molto basse, a tratti sotto le sembianze di gragnola o di graupel fin lungo il piano o sulla costa trainate dalla ventilazione che farà aumentare il moto ondoso di tali mari meridionali, sul versante adriatico e ionico meridionale. Il resto del Sud e del Centro, nonché del Nord, ad eccezione delle Alpi del Friuli Venezia Giulia godrà di condizioni meteorologiche stabili e soleggiate, nonché come dicevo fredde e ventose, solo sul settore alpino orientale saranno probabili sporadiche nevicare fino al comportato prealpino e a quote decisamente basse.

Vi ringrazio e al prossimo aggiornamento meteo in forma scritta.

Fonte immagine principale dell’articolo meteo: https://www.ilmeteo.net/notizie/previsioni/meteo-grandi-nevicate-neve-pioggia-intensa-notizie-maltempo.html

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