NON SOLO GIOVANNI FALCONE. VI RACCONTO FRANCESCA MORVILLO

Giudice Francesca Morvillo

Esistono relazioni che sembrano studiate per rappresentare il palcoscenico della storia, di una storia. E forse la storia di Francesca Morvillo è cominciata con una strage.

Per l’esattezza, con la strage di Capaci del 23 maggio 1992. Vittima anche lei di un virus, la mafia, per il quale non solo non esiste, ma non esisterà mai vaccino.

Per questa ragione, mentre oggi tutti parleranno di Giovanni Falcone, io voglio raccontarvi anche di Francesca Morvillo. Di lei si è sempre scritto e parlato poco, non perché non fosse donna di carisma ed infinita preparazione, ma perché –  ed è agevole comprenderne i motivi – la luce del giudice Falcone avrebbe messo in ombra qualunque figura femminile.

Troppo spesso confinata nel ruolo di “moglie di”, in pochi sanno che è stata una delle prime donne italiane a vincere il concorso in magistratura nel lontano 1968. Sostituto Procuratore presso il Tribunale dei Minori di Palermo, ha conosciuto ad una festa quello che sarebbe diventato suo marito, quando entrambi erano legati ad altri affetti. Era il 1979 e Falcone rientrava a Palermo dopo 14 anni di lontananza. Francesca era ben consapevole di quello a cui sarebbe andata incontro. Era conscia del fatto che il suo Giovanni non era un uomo come tanti.

La vediamo ritratta in ogni foto con un sorriso che lascia trasparire il senso di giustizia e di amore che l’ha sempre contraddistinta. Ma davvero pensate che sia stato facile?

Non ha mai abbandonato il suo lavoro da magistrato, neppure dopo il periodo trascorso all’Asinara. Non ha mai lasciato suo marito. Non l’ha fatto neppure dopo il primo attentato sventato. E non l’ha fatto non soltanto per l’uomo che amava, ma anche per la sua personale battaglia alla mafia.

Seppur sempre un passo indietro, la Morvillo è  stata degna compagna dell’uomo che aveva a fianco. I due non hanno avuto figli perché come le disse Falcone “non si mettono al mondo degli orfani”.

Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna. Insieme, un meccanismo che ha funzionato alla perfezione. La Morvillo, donna di Stato quale era, sapeva che prima o poi la mafia avrebbe ucciso anche lei. Non è mai arretrata di un centimetro.

È stata il primo e unico magistrato donna ucciso nel Paese.

A cura di Anna Vagli

Criminologa Anna Vagli
Dottoressa in Giurisprudenza con vasta competenza nel campo della psicologia, della criminologia investigativa e delle scienze forensi, delle indagini difensive sulla scena del crimine e nel campo dei reati a sfondo sessuale (Sex Crime Investigation su vittima e minore). Sono inoltre specializzata nella ricostruzione dei casi a pista fredda (o Cold Case Investigation), ed esperta in Bullismo, Cyberbullismo, Cyberpedofilia e reati informatici. In qualità di praticante avvocato, mi sono perfezionata in materia di responsabilità medico-chirurgica ed in particolare per quel che attiene la difesa del personale sanitario e delle aziende ospedaliere.

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