OSPEDALE SAN PIO VASTO, LAUDAZI: GARANTIRE ALMENO IL DIRITTO AD UNA MORTE EQUA

VASTO. Riceviamo e pubblichiamo. 

Negli ultimi mesi ci siamo, più volte, interessati dello stato comatoso ed agonizzante dell’ospedale San Pio di Vasto, i cui servizi e le cui prestazioni continuano inesorabilmente a scadere, giorno dopo giorno, nell’indifferenza generale delle istituzioni che si dovrebbero occupare dei bisogni del cittadino.

Lo abbiamo detto, a gran voce, ma siamo stati sempre poco ascoltati. Si badi bene, non ci riferiamo, stavolta, alla promessa di attrezzature sofisticate o al potenziamento di servizi di diagnosi e cura che pure sono evidentemente insufficienti per la parte sud e per le zone interne del territorio abruzzese.

Vogliamo riferirci, oggi, al diritto dei cittadini malati e delle loro famiglie ad avere a disposizione le condizioni per una morte equa. Si pensi che nella giornata odierna, nell’obitorio del San Pio, vi erano cinque salme contemporanee – fatto questo ormai abitudinario per un nosocomio in cui vengono dirottati tutti i casi non più curabili nelle abitazioni dei quaranta comuni dell’entroterra vastese – allocate in condizioni di promiscuità, insufficienza di spazi, precarietà igienico-sanitarie, a ridosso di magazzini di sgombero.

Questa situazione, nota alla Direzione aziendale e alle amministrazioni che si occupano del funzionamento del San Pio, ci induce ad affermare – non notandosi alcun intervento migliorativo delle funzioni espletate – che si sta forzando, oltre ogni limite di decenza, su una situazione già insostenibile.

“Il Nuovo Faro” annuncia, al riguardo, azioni di protesta clamorose invitando chi si deve muovere a risolvere questo problema – che specula sul dolore della gente – immediatamente.

 

Edmondo Laudazi

“Il Nuovo Faro” Vasto

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