PAPA BOYS – DANIELE VENTURI, FONDATORE E PRESIDENTE NAZIONALE DELL’ASSOCIAZIONE VOLUTA DA PAPA GIOVANNI PAOLO II intervista di Cicchetti Ivan

Oggi con immenso piacere sono con il dott. Daniele Venturi, fondatore e presidente dell’associazione PAPA BOYS. L’associazione fu fondata per esplicita volontà di papa Giovanni Paolo II, oggi santo.

 Dott. Venturi lei è il presidente dell’associazione nazionale Papaboys, ma vogliamo spiegare di che si tratta e soprattutto chi è stato il suo ideatore?

L’Associazione Nazionale Papaboys è stata in questi ultimi 15 anni –  che hanno portato dal termine del Pontificato di Giovanni Paolo II, poi Benedetto XVI ed oggi Papa Francesco – un ‘ponte’ per tanti giovani, un cammino di semplicità e gioia, che ha avvicinato proprio tanta ‘gioventù lontana e distratta’ al cuore della Chiesa, attraverso la figura del Papa, chiunque sia stato il Pontefice. E’ stata fondata da un gruppo di amici che seguivano le Giornate Mondiali della Gioventù con Giovanni Paolo II e che hanno deciso di rispondere ‘PRESENTE’ ai continui appelli del Santo polacco.

Papa Giovanni Paolo II, che fondamenti ha voluto per questa grande associazione per i giovani?

Lui ci ha sempre chiesto di metterci in gioco in prima persona, portando ai ragazzi che incontravamo quel pezzettino della persona ‘Gesù’ che avevamo incontrato noi stessi. Abbiamo cercato di portare ai giovani Gesù, nella sua pienezza e nella sua testimonianza. Il ‘sogno’ di Karol era quello di riavvicinare tanti giovani lontani non solo dalla Chiesa, ma proprio da Cristo stesso. Oggi, la generazione di Giovanni Paolo II non ha tradito il suo mandato, ed è presente in tante famiglie nella società, con figli, nelle varie associazioni cattoliche ed anche in tanti ruoli pubblici.

Oggi in quali paesi è presente l’associazione?

Come realtà strutturate oltre che in Italia, anche in Brasile, Paraguay, Messico e Spagna. Piccoli gruppi parrocchiali sono presenti inoltre in Francia, Argentina, Germania, Colombia e Bolivia.

Il papa emerito Benedetto XVI, diventando papa ha trovato anche questa grande eredità del Santo Karol, come ha proseguito questo progetto? e papa Francesco ?

Benedetto XVI ha portato avanti perfettamente lo sguardo di una Chiesa giovane del predecessore, chiedendo uno sforzo ulteriore a ciascuno di noi, quello di mettersi in discussione cercando nella verità, la carità. Papa Francesco sta continuando in maniera incredibile a ‘cercare’ i lontani, quelli che lui chiama ‘periferie della società’. Senza proselitismo, ma con l’esempio. Oggi – e Francesco lo dimostra perfettamente – la Chiesa ha bisogno di qualche parola in meno e di qualche passo in avanti in più.

qual’è lo scopo dell’associazione?

Lo scopo principale dell’Associazione è stato sin dall’inizio, e sarà fino a quando saremo operativi, quello di portare Gesù a chi incontriamo ogni giorno sul nostro cammino. Specialmente ai giovani più lontani e confusi della società odierna.

quali sono gli scopi cardine di questa associazione?

Nostro principale impegno è quello di proporre – attraverso l’amicizia personale, i gruppi di incontro, le sedi internazionali, ma anche sfruttando le moderne tecnologie mediatiche di massa – un cammino basato sull’esperienza della fede, attraverso la Chiesa ed i suoi pastori, nella vicinanza al Successore di Pietro, che riconosciamo come Vicario in Terra di Cristo, il Signore, il Re dei Re.

per alcuni aspetti possiamo anche dire che oltre ad essere un’associazione è un movimento mondiale della gioventu’?

Forse ’movimento mondiale della gioventù’ è un termine troppo importante e grande. Oltre che impegnativo. ‘Piccoli Semi di speranza sparsi in tante parti del mondo’: io vedo questo.

Un gruppo di giovani che vorrebbero entrare in questo mondo quali passi devono intraprendere?

Dovrebbero iniziare il cammino all’interno di una parrocchia con un sacerdote. Mettendosi alcune ore di fronte al Santissimo Sacramento, ed ascoltando da lì, la voce. Ogni progetto cristiano nasce dall’Eucarestia. Anche i nostri gruppi.

In quali eventi troviamo la vostra presenza?

Con alcuni rappresentanti cerchiamo di essere presenti in tutte le attività ecclesiali, sia quelle vaticane, sia nelle varie diocesi. Siamo sempre stati molto sensibile ai tempi quali ‘vita’ e ‘famiglia’ e cerchiamo di incoraggiare tutto ciò che è cristiano, cioè, di Cristo.  Prossimo grande appuntamento, oltre alla Giornata per la vita di domenica prossima, sarà proprio il Sinodo dei giovani, che sarà ad Ottobre. E poi la prossima Giornata Mondiale della Gioventù nel 2019 a Panama. Oltre 1 milione di giovani da tutto il mondo.

Oggi purtroppo pochi sono i giovani che vivono dell’evangelizzazione, forse già sua santità Giovanni Paolo II, volendo i papaboys aveva visto questa scarsa presenza?

Il Santo Padre ci aveva sempre detto che eravamo più di quelli che credevamo di essere, ed aveva ragione. Ci ha sempre stimolato nel ‘non avere paura’ di scelte definitive e talvolta radicali. Lui è andato a cercare i giovani in ogni luogo, con tutto l’amore che aveva. Ci ha insegnato principalmente questo.

La ringrazio presidente per l’intervista, vorrei però chiudere la stessa con uno slogan, cosa possiamo dire ai giovani?

Ringrazio anche io per lo spazio concesso. Ai giovani dobbiamo dire che sono la speranza della società, che non sono un numero da ricaricare di cellulare, ma un progetto di Dio al quale il Padre riversa molto amore. Oggi la gioventù è trattata male dalla società, dalla politica, dall’economia. Cari giovani, cercate senza sosta l’incontro con il Re della gioia, è l’unico che riempie il vostro cuore, sazia la ricerca di verità nella vostra vita, e vi rende operosi nella carità, verso voi stessi, i compagni e tutti coloro che attraversano la strada della vostra vita. Rifiutate per la vostra vita la tristezza e l’egoismo e nella ricerca della strada della felicità vera,  non mollate mai!

 

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