PD ABRUZZO, MARCO RAPINO: “Abruzzo piegato ed incertezze da chi doveva garantire sicurezze”

“La drammatica perdita di vite umane, come Partito Democratico ci addolora profondamente, per questo esprimiamo il nostro sincero cordoglio ai famigliari e parenti delle vittime. Oggi siamo di fronte ad un Abruzzo piegato da eventi naturali eccezionali, ma siamo soprattutto, di fronte alle incertezze di chi doveva garantire sicurezza e servizi efficienti. – lo dichiara il Segretario Regionale Marco Rapino – Sono tante le riflessioni, tutte amare, della tragedia che ha avvolto la nostra regione, che ora ci impongono argomenti chiari, limpidi, diretti. Il primo è un interrogativo su cosa non ha funzionato, ad esempio, su come sia  stato possibile che una società nazionale come Enel abbia lasciato senza energia 200 mila cittadini, per giorni e giorni. Come non sia riuscita a dare un senso alla parola efficienza, non abbia avuto la prontezza di tenere fede alla sua missione strategica, quella di essere al servizio del Paese, soprattutto in casi di emergenza. Oggi, purtroppo, non vale nascondersi dietro le parole di “eccezionalità” e “natura che si ribella”, come se queste potessero farci dimenticare i limiti dell’azione umana e delle troppe mancate iniziative di prevenzione, che devono esistere in concreto e non solo sulle carte lasciate nei cassetti. Come tutte le sciagure dobbiamo essere capaci di capire perché un evento si trasforma in tragedia, nella gravissima perdita di decine di vite umane. In questo percorso di conoscenza possono aiutarci molte persone, quelle che abbiamo visto all’opera, dai volontari, alle forze dell’ordine, i vigili del fuoco, fino ai sindaci, agli amministratori locali, che conoscono i loro territori, sanno come intervenire, ma a questi primi cittadini vanno dati i mezzi, le risorse per fare prevenzione e agire con urgenza. Altrimenti li condanniamo ad essere isolati e, purtroppo, ad essere capri espiatori di incapacità altrui.

 

Abbiamo oggi il compito di aprire una riflessione vera sul ruolo della prevenzione, che sappia mettere in discussione anche le scelte fatte, quelle fatte male, quelle che esistono solo formalmente, ma che si perdono alla prima necessità reale. Prevenzione, risorse, uomini capaci e mezzi efficienti, questo serve, e su questo dobbiamo insistere. Il problema della montagna, lo sanno bene quei cittadini che ci vivono tra molti disagi, è lo spopolamento, la carenza di risorse e progetti innovativi, dobbiamo porre al centro delle nostre azioni questo grave fenomeno che investe tutto l’Appennino. Ora partendo dall’Abruzzo questa emergenza deve essere un tema Nazionale. Il Pd se ne farà carico, da subito: chiameremo a raccolta le altre Regioni per stabilire un percorso vero sui problemi. Il presidente della Repubblica, Mattarella, il premier Gentiloni e il Segretario del Pd Matteo Renzi, siamo certi saranno nostri alleati, su questo possiamo contare. Ma dobbiamo essere noi a fare proposte e atti concreti. Nel dramma abruzzese abbiamo visto le esitazioni, le burocrazie, la mancanza di mezzi e di lucidità, ma abbiamo visto e assistito per giorni e notti all’impegno eroico di uomini e donne, dei soccorritori, degli operatori sanitari, dei volontari, delle forze dell’ordine, di uomini dal cuore enorme come quello dei Vigili del Fuoco. Non possiamo disperdere questo patrimonio fatto di impegno e fatica, dobbiamo valorizzarlo in tutti i modi possibili, dobbiamo apprendere da questi uomini, ascoltare i loro giudizi, le loro considerazioni e suggerimenti. Sulle manchevolezze, sulle responsabilità saranno gli inquirenti e la magistratura a fare luce, a dirci se tutto quello che è accaduto poteva essere in qualche modo evitato. Alla politica, invece, serve un maggiore senso di responsabilità, di coralità, di azione concreta. Inseguendo i populismi si arriva a vicoli ciechi, l’idea che enti come le Province non servano, in questi anni hanno indebolito i territori e davanti alle emergenze non possiamo non ripensare alle scelte fatte. Le istituzioni locali devono fare la loro parte, sollecitare uno Stato capace di definire funzioni e competenze certe, a cui i cittadini possono rivolgersi. Una linea di comando certa, capace di agire in modo tempestivo davanti alle emergenze. C’è bisogno di efficienza e scelte coraggiose. La politica deve fare di più, con determinazione e umiltà. Dobbiamo costruire un Abruzzo più sicuro, dove non si debba avere il timore di rimanere isolati. Non possiamo più consentirlo.

 

Questa tragedia con i suoi lutti, ci rimarrà nel cuore. La politica in primo luogo sappia essere all’altezza dei tanti volontari che, in questi giorni così duri, hanno lavorato con sentimento e forza. Le polemiche non aiutano nessuno, ora servono risorse e uomini capaci di gestire anche l’eccezionalità. Lo sappiamo, i fenomeni  naturali risentono delle scelte sbagliate degli uomini, dobbiamo essere preparati ad eventi sempre più intensi e talvolta devastanti che espongono una regione ricca di natura come l’Abruzzo ad essere  più fragile e vulnerabile. Ora diciamolo chiaro, tutto questo ha bisogno di una classe dirigente di grandi capacità, di un impegno eccezionale. Serve prevenzione, ricerca, fondi e progetti concreti. Altrimenti saremo costretti a convivere con inefficienza e limiti che saranno fatali.”

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