Pescara Mi Piace. File interminabili al Cup dell’ospedale

“Non c’è pace per il Centro Unico di Prenotazione dell’ospedale civile di Pescara: a un mese esatto dall’entrata in vigore del nuovo sistema informatico per la prenotazione e il pagamento di esami e visite, continuano le code e le proteste degli utenti. Alle 11.40 di questa mattina erano ben 113 gli utenti in fila per tentare di prenotare una prestazione o anche per pagare il ticket di un’attività ambulatoriale; 35 gli utenti in attesa per la certificazione dell’esenzione. In altre parole, il sistema 3.0 della gestione del Cup annunciata con toni trionfalistici dal Direttore Generale Mancini si è rivelato un autentico fallimento, su cui però l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ chiede chiarimenti. Vogliamo sapere quanto è costata la nuova rete alla Asl, ovvero ai pescaresi, e perché a un mese dalla sua messa in funzione si continuano a registrare disservizi inaccettabili e ingiustificabili. E torniamo a chiedere la convocazione del manager Mancini in Commissione Sanità al Comune di Pescara oltre che un vertice del Comitato ristretto dei sindaci”. Lo ha detto Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ che stamane è tornato negli spazi del Cup dopo aver ricevuto le segnalazioni degli utenti circa i ritardi e le file.

“Rivolgersi al Cup dell’Ospedale civile di Pescara per prenotare un qualunque esame o per tentare di pagare un ticket continua a essere una vera lotteria: entri nella piccola struttura adiacente l’ospedale e non sai mai se e quando ne uscirai, e soprattutto come ne verrai fuori – ha ricordato Foschi -. I problemi sono cominciati ormai da un mese, ovvero dallo scorso 11 marzo, quando la Direzione generale della Asl ha pagato l’introduzione di un nuovo fantascientifico sistema di prenotazione che, a brevissimo, secondo le parole del manager Armando Mancini, avrebbe permesso ai cittadini di ricevere direttamente sul proprio smatphone o tablet i risultati e i referti di esami e visite, oltre che di effettuare altre operazioni taglia-code. E invece, da quel momento le code si sono centuplicate, con centinaia di utenti che non riescono a prenotare uno straccio di esame o di visita ambulatoriale. Ad aggravare la situazione, poi, sono stati, in rapida successione, un black out e il blocco del server, che per giorni hanno impedito al Cup di lavorare. I vari portavoce dell’ospedale per giorni si sono affrettati a bollare le nostre proteste e critiche come ‘pura demagogia’ affermando che, nei primi giorni di entrata in vigore di un nuovo sistema informatico, dei disagi sono normali e giustificati, bastava aspettare e avremmo visto effetti speciali. Bene, abbiamo atteso, ma a un mese di distanza di effetti speciali neanche l’ombra. Oggi gli animi dentro il Cup sono tornati a scaldarsi e le file di cittadini in attesa ad allungarsi: quando alle 11.40 siamo entrati nella struttura e abbiamo staccato il nostro biglietto, eravamo il numero P381 e lo stesso sistema ‘gestionecode’ ci ha informato che c’erano ancora 113 persone in fila prima di noi, come ben si vedeva dalla folla presente nella stanzetta d’attesa angusta del Cup, dove, fra l’altro, comincia a fare molto caldo, con gli impianti del riscaldamento accesi e la maggior parte degli utenti costretti ad aspettare in piedi il proprio turno non essendo sufficienti le sedute presenti. A questo punto, però, riteniamo sia giunto il momento di dire ‘basta’: il silenzio delle Istituzioni deputate al controllo dell’attività svolta dalla Asl e dalla sua dirigenza, ovvero il Comune di Pescara, che presiede il Comitato ristretto dei sindaci, e la Regione Abruzzo è a dir poco vergognoso. È assurdo che né il sindaco Alessandrini, né il Governatore D’Alfonso, né l’assessore Paolucci, abbiano sentito la necessità, nell’ultimo mese, di chiedere lumi e chiarimenti al Manager Mancini per capire perché persone in condizioni di necessità sanitaria, ovvero gli utenti del Cup, siano costretti a subire simili disagi. Oggi di nuovo c’erano cittadini che non hanno potuto effettuare gli esami di laboratorio, consentiti sino alle 10, perché alle 11.40 non erano ancora riusciti a pagare il ticket allo sportello né potevano farlo alle macchinette automatiche, puntualmente rotte e spente, né gli era permesso pagare allo sportello del reparto ambulatori. E allora – ha aggiunto Foschi – da questo momento non ci interessano più le chiacchiere al vento dei portavoce del manager Mancini, al quale chiediamo di spiegare personalmente perché a un mese dall’entrata in regime del nuovo sistema informatico, la rete continua a non funzionare, tra rallentamenti delle code e blocchi totali delle prenotazioni. Perché a un mese dall’entrata in regime del nuovo sistema, gli utenti continuano a non ricevere i referti dei propri esami su tablet o smartphone. Dopo un mese di disagi riteniamo che la Commissione consiliare Sanità del Comune abbia l’obbligo di convocare la dirigenza della Asl di Pescara per un’operazione verità su quel pasticcio che a oggi non vede soluzioni”.

 

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