Pescara Mi piace. Quinto giorno di blocco delle attività al Cup di Pescara

“Sono trascorsi ormai cinque giorni dall’entrata in vigore del nuovo sistema informatico e il Cup dell’ospedale civile di Pescara continua a essere completamente paralizzato: alle 13.31 di oggi la macchinetta all’ingresso della struttura aveva già staccato il tagliando P501, con 314 persone in attesa, molte delle quali saranno costrette a lasciare l’ufficio stasera senza aver potuto prenotare il proprio esame. È evidente che, dopo cinque giorni, siamo di fronte a un problema ben più grande di una semplice ‘normale fase di rodaggio’, come l’ha coraggiosamente definita la dottoressa Maria Assunta Ceccagnoli, portavoce del Direttore generale Armando Mancini. Ed è evidente che ora occorre l’entrata in campo di una task force che consenta di ripristinare la normale attività di un servizio ormai fermo da una settimana, con gli utenti disperati che non sanno più a che santo votarsi per effettuare una prestazione ambulatoriale. Ma soprattutto chiediamo che venga convocato subito il Comitato ristretto dei sindaci, presieduto dal sindaco di Pescara Alessandrini, per imporre al Manager Mancini una soluzione che non sia la solita presa in giro dei cittadini”. Lo ha detto Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ al quarto giorno di monitoraggio dei disservizi del Cup.

“Non è ancora chiaro se il Manager Mancini abbia capito che gli utenti in fila al Cup sono pazienti, persone affette da una patologia, o parenti di malati, che si rivolgono a quegli sportelli per chiedere e pagare una visita o un esame, pazienti che meritano attenzione, cura, riguardo, e che se non si aspettano tappeti rossi, men che meno pensano di essere trattati in maniera tanto irrispettosa – ha affermato Foschi -. Dopo i primi due giorni di delirio registrato al Cup dell’ospedale civile di Pescara, con la paralisi del servizio di prenotazione degli esami determinato dall’entrata in vigore del nuovo sistema informatico per un Cup 2.0, abbiamo preso atto dei pretesti accampati dalla Asl, circa la ‘necessaria e ovvia fase di rodaggio che sarebbe stata risolta entro meno di ventiquattro ore’. Abbiamo preso atto di ciò che ovvio, per noi, non è e abbiamo atteso. Ieri siamo tornati al Cup, sempre allertati dagli utenti, e di nuovo ci siamo scontrati con un muro di persone in attesa, centinaia di utenti, letteralmente accampati, l’uno sull’altro, negli angusti spazi del Cup il cui personale di nuovo era alle prese con computer bloccati, rallentati o server spenti per il sistema in tilt. Impossibile per i cittadini parlare con un responsabile, impossibile capire come si poteva fare per prenotare magari una prestazione urgente. Alle 11.17 di ieri il tabellone ha chiamato allo sportello il paziente P081 per la prenotazione, ed E063 per le esenzioni, peccato che in coda c’era già il paziente P309 con il tagliando appena staccato che annunciava ben 228 persone in coda, ed E146, con 91 persone in coda. Peggio ancora oggi, al quinto giorno d’emergenza: alle 13.31 nel Cup è entrato l’utente P501 che si è ritrovato con 314 persone davanti a lui in attesa. Intanto sono ancora bloccate e rotte anche le casse automatiche per il pagamento automatizzato dei ticket che, secondo le parole della dottoressa Ceccagnoli, dovevano entrare in funzione già due giorni fa e stamane l’apertura di due sportelli suppletivi per accogliere ulteriormente i cittadini senza prenotazione non ha migliorato il servizio. Ora – ha confermato Foschi – è evidente che dietro la paralisi del servizio Cup c’è qualcosa di ben più grave di un semplice rodaggio del nuovo sistema. Temiamo si sia verificata una incompatibilità tra i computer e i server in uso e il nuovo software, e sarebbe grave se i tecnici se ne fossero accorti solo dopo aver dismesso il vecchio sistema. Temiamo una impreparazione del personale, anch’essa grave se fosse confermata. Temiamo semplicemente una inadeguatezza del vertice Asl che continua a sottovalutare un problema enorme che sta investendo migliaia di cittadini ogni giorno e che oggi non è più tollerabile. A questo punto pretendiamo risposte: l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ chiede al sindaco Alessandrini di convocare d’urgenza il Comitato Ristretto dei Sindaci con il manager Mancini per un’operazione verità sul grave disagio che Pescara e la sua provincia stanno vivendo. E contemporaneamente chiediamo che la Commissione consiliare permanente Sanità del Comune convochi anch’essa il Direttore Mancini per indagare su quanto accaduto al servizio Cup”.

Armando Foschi

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