PESCARA: PICCHIA LA COMPAGNA DAVANTI AL BIMBO DI TRE ANNI, ARRESTATO UN UOMO DI 30 ANNI

Nella serata di ieri, su indicazione della Sala Operativa, personale della Squadra Volante è intervenuta in Via Parco Nazionale d’Abruzzo dove era stata segnalata una rissa.

Sul posto l’attenzione degli agenti è stata richiamata da alcune persone che riferivano di una ragazza aggredita e malmenata da un uomo il quale, alla vista della Polizia, si era dato alla fuga. Gli agenti hanno notato un’auto in sosta con all’ interno una ragazza in lacrime ed in preda ad una forte crisi di pianto, che presentava vistosi segni di violenza sul volto. Vicino a lei, seduto sul sedile anteriore, vi era il suo bambino di 3 anni, impietrito dalla paura per via della scena cruenta alla quale aveva purtroppo assistito.

Infatti, dalla ricostruzione dei fatti avvenuta attraverso le testimonianze di chi aveva assistito e il racconto della donna, è emerso che poco prima era stata brutalmente picchiata dall’attuale compagno che, colpendola con furia, l’aveva afferrata per il collo dandole un morso sul viso.

La giovane donna ventinovenne, ascoltata dagli agenti, ha descritto una relazione controversa e piena di litigi dovuti alla immotivata gelosia dell’uomo nei confronti del padre del bambino, aumentati nell’ ultimo periodo quando, a seguito dell’emergenza sanitaria, lei aveva perso il lavoro e perciò trascorso più tempo in casa con il compagno.

Le continue liti sono ulteriormente degenerate da una ventina giorni prima dell’aggressione di ieri sera e, a riprova, la vittima ha mostrato i segni ancora evidenti di un morso al braccio che l’uomo le aveva dato durante una delle sue aggressioni.

Grazie alla descrizione di alcuni passanti che hanno assistito alla scena, la squadra Volante ha subito rintracciato e arrestato l’uomo di trent’anni, accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni in danno della donna, giudicata guaribile in giorni 21 s.c., presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Pescara dove è stata accompagnata per le necessarie cure.

Durante l’intera durata dell’intervento, i poliziotti si sono anche presi cura del bambino intrattenendolo amorevolmente poiché la mamma nell’immediato non aveva nessuno a cui affidarlo.

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