PREMIO INTERNAZIONALE DI LETTERATURA KALOS 2020: LA GIORNALISTA AQUILANA, MONICA PELLICCIONE A FORTE DEI MARMI

Menzione d’onore della giuria, sezione saggistica, al prestigioso premio letterario internazionale Kalos 2020, per “Storie di donne”, della giornalista e scrittrice aquilana, Monica Pelliccione. La cerimonia di premiazione è in programma l’8 marzo prossimo, alle 16, al museo “Ugo Guidi” di Forte dei Marmi, in Toscana. Promosso dall’associazione Irdidestinazionearte, il premio “Kalos per l’arte e la letteratura” è uno degli appuntamenti culturali di maggior rilievo in Italia e gode del patrocinio della regione Toscana, della provincia di Lucca, del comune di Forte dei Marmi, di Italia Nostra, di Edu Musei, dell’associazione Toscana ‘900 e di Piccoli grandi musei. “Storie di donne” (Edizioni Onlus Antonio Padovani), che ha già ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali, è stato selezionato dalla giuria tra oltre 200 testi che hanno partecipato al premio letterario. Il libro, un percorso introspettivo nel profondo dell’animo femminile alla scoperta della forza delle donne, di sfumature inedite, dolori e riscatti, in uno sbilanciamento societario ancora troppo marcato, contiene due stralci di racconti di Maria Elena Rotilio e Tiziana Iemmolo. Per la delicata tematica affrontata, Pelliccione con “Storie di donne” ha ottenuto grande apprezzamento nel panorama letterario: nel 2019 le è stato conferito il premio “Donna” per il giornalismo e la letteratura. Ha ricevuto, a Firenze, il premio Rotary Agape Caffè letterari d’Italia e d’Europa per la saggistica e la Menzione d’onore al concorso internazionale “Ut pictura poesis”. La narrazione trae spunto dal duplice volto della violenza: fisica e psicologica. La prima, tangibile e mediatica, nella sua perversa atrocità. La seconda, celata e subdola, difficile da intercettare e portare alla luce. “Uno spaccato di esperienze intime e profonde di donne violate, ricattate, mobbizzate e sottoposte a pressioni psicologiche, nell’alveo familiare e in ambito professionale, da uomini che fanno del potere uno scudo per perpetrare l’abuso”, afferma Pelliccione, “dopo la pubblicazione del libro, un progetto fortemente voluto e sostenuto dalla Onlus Antonio Padovani, abbiamo ricevuto segnalazioni e contatti da tutta Italia, di donne vittime inconsapevoli della manipolazione di uomini senza scrupoli. La maggior parte restano mute di fronte al dolore che le pervade, incapaci di reagire. La violenza psicologica, esattamente come quella fisica, si rivela una delle forme di sopruso più aggressive e trova terreno fertile all’ombra di uno squilibrio economico, nei casi più gravi professionale e sociale, che consente all’uomo di condizionare la vita e le scelte della donna”. “Storie di donne” è anche un inno al rispetto e alla presa di distanza immediata da uomini che proiettano sull’universo femminile le proprie interferenze, agendo solo in nome del possesso. “Relazioni tossiche, siano essere sentimentali o professionali”, conclude Pelliccione, “da cui le donne devono trovare la forza di sottrarsi. Il messaggio del libro è chiaro: alle donne diciamo di ritrovare se stesse, prendere coscienza del male di fronte all’infedeltà di un marito, non subirne passivamente le menzogne, armarsi di coraggio, dire basta alla violenza, svincolarsi dagli abusi e dalle ingerenze, anche se può costare caro in termini economici e lavorativi. L’erba cattiva, quella che proverbialmente non muore mai, è spesso a un passo da loro, non va ricercata altrove. Nello stesso letto, nella stanza di lavoro accanto. Bisogna solo trovare la forza di sradicarla”. L’editore, Gianni Padovani, presidente della Onlus Antonio Padovani, parla di “un successo increbidile del libro, che sta ottenendo importanti premi e riconoscimenti nazionali. La dimostrazione”, afferma Padovani, “che il tema della violenza sulle donne, seppure molto dibattuto, cela ancora lati oscuri, che rischiano di ribaltarne posizioni e colpe. Nonostante il trascorrere del tempo, l’evoluzione e il progresso della società, le donne continuino ad essere vittime, il più delle volte inconsapevoli, delle persone che stanno loro accanto, mariti, fidanzati, amanti, datori di lavoro. E’ su questa stortura della società che si deve intervenire”.

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