PREMIO MARGHERITA D’AUSTRIA, LA FORZA DELLE DONNE SENZA TEMPO. PREMIATA LA GIORNALISTA AQUILANA, MONICA PELLICCCIONE

“La tempra delle donne, la loro tenacia, il riverbero di vite vissute e dolori sommessi, che solcano il cuore come rughe profonde, sono l’esempio più alto di una forza interiore senza tempo. Margherita d’Austria, nella sua innata contemporaneità, incarna i passi e le tracce fondamentali della lotta condotta dalle donne, all’ombra del loro vissuto quotidiano”.

La giornalista e scrittrice aquilana, Monica Pelliccione, nel suo intervento dal palco del teatro Francesco Paolo Tosti di Ortona, dove ha ricevuto, ieri, il premio nazionale “Margherita d’Austria” per la saggistica, ha ricordato come “dietro ogni singolo sguardo si cela un mondo irraggiungibile, capace di annientare le paure e le violenze e ritrovare una parvenza di umanità. E’ in quell’intimità, celata ai più, che le donne, impastando le ceneri della loro vita, riscoprono sogni e futuro, che nessuno riuscirà nuovamente a distruggere”. Durante la serata di gala del premio Margherita d’Austria, organizzato dall’Inner Wheel di Ortono, di cui è presidente Luciana Notarfranco, in collaborazione con l’amministrazione comunale, la giuria, presieduta dal professor Massimo Pasqualone, ha assegnato riconoscimenti “a donne, che si sono particolarmente distinte per il loro operato, senza timori, senza pregiudizi, afferrando il proprio destino: ieri, oggi e domani, una storia senza tempo”, nelle sezioni giornlismo, saggistica, narrativa, musica, solidarietà, scuola, poesia, arte, fotografia e associazionismo. Nel corso della manifestazione, allietata dal coro Selecchy di Chieti, è stato proiettato un video con le immagini delle città di provenienza dei vincitori. “Questo premio ha un duplice valore”, le parole di Pelliccione, “perché legato a Margherita d’Austria, personaggio che tanto ha dato, in termini di sciluppo sociale, culturale ed economico, alla mia città, L’Aquila, e per la tematica affrontata, che si rifà ad una società in cui, ancora oggi, non si può raccontare il vero. In cui il divario tra uomo e donna, quest’ultima dolorosamente soccombente, alimenta storie che finiscono nel baratro della dimenticanza.

Ma la verità resta sempre e comunque vincente”. Un premio speciale è stato assegnato al giornalista Mediaset, Remo Croci, per il suo libro “Femmina”, in cui racconta casi di cronaca e il calvario fisico e psicologico di tante donne, che hanno subìto il doloroso incedere di un amore malato.  

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