PROGETTO IMPIANTO BIOMETANO A COLLARMELE. INTERVIENE TARQUINI

Riceviamo e pubblichiamo

Alle redazioni degli organi di stampa dell’area del Fucino.
Egregi signori,
dopo aver letto alcuni articoli, comparsi sugli organi della stampa locale in data 6 settembre 2019, crediamo sia opportuno, senza polemica da parte nostra, comunicare alcune necessarie rettifiche ed integrazioni alle notizie riportate. Se del caso, chiediamo cortesemente agli interessati di correggere errori ed inesattezze contenuti in quegli articoli.

La nostra società, Biometano Energy srl, è la proponente di un progetto per la costruzione di un impianto per la produzione di biometano a Collarmele, oggetto della recente conferenza dei servizi della Regione Abruzzo di data 5 settembre 2019.
L’unica alimentazione prevista per il nostro impianto sarà costituita da sottoprodotti di derivazione agricola e zootecnica. Sono tassativamente esclusi dal nostro progetto Forsu, rifiuti organici o qualsiasi altra tipologia di rifiuti di alcun genere, il cui utilizzo non è mai stato ipotizzato né richiesto.
Nel corso della conferenza i rappresentanti delle autorità locali hanno illustrato la loro contrarietà all’opera, che ha invece ricevuto altri enti note anche di grande apprezzamento. L’ufficio dell’Agenzia per la Tutela dell’ambiente della Regione Abruzzo (ARTA) ha dichiarato che “il ricorso a fonti rinnovabili previsto dal proponente possa in prospettiva ridurre gli impatti sull’ambiente delle biomasse prodotte in loco“. II Dipartimento Agricoltura della regione Abruzzo ha convenuto con noi che il fertilizzante naturale (biologico), che costituirà produzione secondaria dell’impianto, contribuirà significativamente al miglioramento delle caratteristiche agronomiche (% di sostanza organica) dei terreni su cui verrà utilizzato.

Le valutazioni della conferenza sono quindi entrate in misura puntuale ed approfondita nel “merito” degli impatti del progetto sul territorio, apprezzandone le ricadute ambientali ed utilizzando tutti gli strumenti di tutela ambientale necessari.
Ci permettiamo di aggiungere, forse immodestamente, che riteniamo di avere ipotizzato un esempio particolarmente interessante di economica circolare, intercettando sottoprodotti già presenti nell’area, che fino ad oggi vengono gestiti nella meno virtuosa forma aerobica sul territorio, per trasformarli in biometano (che andrà a sostituire combustibili fossili più inquinanti ed in gran parte importati dall’estero), associato alla produzione di un fertilizzante che andrà restituito alla terra rispettandone le esigenze. Abbiamo inoltre consegnato a tutti gli enti interessati un dettagliato resoconto delle ricadute ambientali, sociali ed economiche sul territorio, con un bilancio sicuramente positivo.
Ciò detto, pur ritenendoli ingiustificati nei confronti del nostro progetto, proviamo rispetto per la sensibilità ed il senso di preoccupazione della popolazione del territorio, rappresentati in conferenza dalle amministrazioni locali di Collarmele, San Benedetto dei Marsi e Pescina. Abbiamo illustrato e dimostrato in conferenza che non esiste pericolo di “effetto cumulo” con altri impianti già presenti sul territorio, e continuiamo a sperare, come da noi richiesto più volte, di avere l’occasione di essere invitati ad un incontro pubblico per illustrare direttamente a tutti le caratteristiche del progetto e per rispondere a tutte le domande che ci verranno poste, prima ancora che il progetto possa essere definitivamente approvato.

Patrizia Tarquini

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